Siamo felici di apprendere che, finalmente, i lavori del terzo lotto, dopo la firma del contratto, quanto prima partiranno ed entro il tempo massimo di quattro anni termineranno. Ovviamente se non ci saranno intoppi come, purtroppo, nel settore delle opere pubbliche spesso accade.
I dubbi che rimangono ancora aperti, invece, riguardano, innanzitutto, le sorti del piano finanziario di Autovie venete che è stato presentato a Roma nell'aprile del 2015 e che attualmente si trova ancora arenato al cipe in attesa che poi venga approvato con il decreto interministeriale. Non resta che sperare in un miracolo a ferragosto (approvazione cipe) altrimenti la questione rischia di complicarsi ulteriormente.
Il fatto strano è che appunto la Commissaria per la terza corsia non sia riuscita ancora a smuovere nei tavoli romani che lei frequenta con una certa assiduità (dimenticandosi spesso di essere Presidente del fvg) questa partita che consente di fatto la bancabilità soprattutto della terza corsia, cosa che, stranamente, sia la stessa Commissaria che il Presidente di autovie venete hanno dato per certa.
Considerato peraltro che la Commissaria nel firmare il contratto per il terzo lotto ha dichiarato che la terza corsia non si regge sull'aumento del pedaggi ma sul finanziamento del Governo e della Cassa depositi e prestiti, sarebbe utile conoscere quanti sono stati e quanti saranno realmente questi contributi a fondo perduto che arriveranno dallo Stato.
Ricordo che nel frattempo deve essere ancora aggiudicato, stranamente, in modo definitivo il quarto lotto tra Gonars e Villesse (ancorché diviso in tre stralci) la cui gara è ancora datata 2010 e per il quale il Governo nazionale aveva concesso a dicembre 2014, 30 milioni di euro che non si sa come di fatto siano stati utilizzati a meno che non siano serviti solo a rimpinguare le casse di autovie venete.
L'altro dubbio che rimane ancora da sciogliere è quello legato alla concessione in house che stando alle dichiarazioni del Presidente di autovie venete parrebbe addirittura che fosse già stata autorizzata. Attualmente invece per quanto si sa in maniera ufficiale, l'unica certezza è costituita dal protocollo firmato al ministero competente nello scorso gennaio, in cui è stato delineato il percorso per poter arrivare a questa nuova concessione dopo la scadenza dell'attuale, prevista per il 31 marzo 2017.
Punto fermo era e rimane sempre quello della costituzione di una società interamente pubblica cosa che potrebbe avvenire o liquidando i privati dalla attuale spa, oppure dare vita a una nuova società con soggetti pubblici. Di ciò non si sa assolutamente nulla se non che la questione la starebbe trattando personalmente la Presidente della Regione che sarebbe anche utile cominciasse a far conoscere lo stato dell'arte e come si sta realmente procedendo a tale riguardo.
In tutto questo appare sempre strano il silenzio che regna in Giunta regionale che dell'argomento house non ne parla mai come sul fronte dell'opposizione in Consiglio regionale che su questo argomento risulta alquanto dormiente!
Addì, 05 agosto 2016