SMONTARE IL REFERENDUM
Matteo Renzi potrebbe prendere al volo la proposta di convocare un’Assemblea Costituente per dare sbocco alle riforme istituzionali e “smontare” il referendum che da mesi blocca l’Italia. Ora che sembra definirsi l’esistenza di una possibile sponda nel centro-destra che con Stefano Parisi condivide la realizzazione di una fase costituente, dovrebbe avere la sveltezza di saltare sul tram che gli sta passando davanti. Che è l’ultimo perché non ci sarà più tempo se non per una campagna lacerante.
Renzi dovrebbe imparare che saper esercitare l’arte dell’umiltà è cosa utile, oltre che opportuna. Questa volta potrebbe seguire questa strada considerato che ha finalmente detto di avere sbagliato a personalizzare il referendum. Bene, fare ammenda è stato saggio. Peccato, però, che subito dopo lui abbia sparato che se passa il Sì i 500 milioni (boom, al massimo saranno 60) risparmiati con le sue riforme verranno dati ai poveri. Il tutto con i renziani di provata fede che continuano a ripetere il ritornello che se vince il No si apre una crisi politica senza sbocco, che l’economia deperisce (perché finora è stata rigogliosa?) e che la Costituzione non si potrà più cambiare (chissà perché, visto che dal 1948 ha già subito ben 35 modifiche).
Sono molti i problemi che incombono sul Paese, dall’economia che non va alle gravi tensioni internazionali (terrorismo, Libia, Turchia, ecc.), dalla permanente impasse dell’Europa alla complicata gestione del flusso dei migranti, per finire con lo spettacolo indecoroso offerto da Roma, sepolta dai rifiuti e umiliata nell’offerta dei servizi essenziali. Ciò nonostante la politica guarda ad altro e parla d’altro. Il surreale dibattito sulla data del referendum costituzionale. Il demenziale braccio di ferro, in Campidoglio, sulla figura dell’assessore Muraro. Ma si può sentir dire dal sindaco grillino che doveva rottamare la cattiva amministrazione che c’è un “rischio sanitario dietro l’angolo” per la sporcizia nelle strade e poi offrire come soluzione il fatto che chiederà chiarimenti alla municipalizzata preposta?
Ma, Campidoglio a parte, a fare mostra di pochezza non è solo il governo, da mesi ormai inspiegabilmente ridotto all’ordinaria amministrazione e alla politica degli annunci. No, anche l’opposizione fornisce il suo bravo contributo al disfacimento generale. Di quella grillina basta osservare il dilettantismo con cui si muove a Roma per capire di che pasta sia fatta. Quella del centro-destra non esiste (Brunetta a parte) perché il tema è tutto interno a Forza Italia e Lega.
Mentre è quella interna al Pd a dare spettacolo: priva di idee da sempre, ora tocca l’apice della sua debolezza proponendo nomi come Bianca Berlinguer, Michele Santoro e Roberto Saviano per lanciare il guanto di sfida a Renzi. Ma possibile che a Bersani, Speranza o Cuperlo non venga l’idea di spiazzare Renzi con la proposta dell’Assemblea Costituente?
Tutto ciò è sconsolante, avvilente. Ed è così preoccupante che si renderebbe necessario alimentare quello che si definisce il “buonsenso del buongoverno”.
Buon Ferragosto a tutti.
Addì, 13 agosto 2016