QUANDO LA REALTÀ È BEN ALTRO ...
La Presidente Serracchiani come pure l‘Assessore Regionale alle Infrastrutture sui “media” e nei “social”, spesso presentano i risultati delle loro attività politiche e amministrative (dell’Assessore all’ambiente ormai si sono perse le tracce); ma nella gran parte dei casi invece che risultati trattasi di auspici, se non di suggestioni, perchè la realtà delle cose è ben diversa. Due esempi:
DRAGAGGIO FIUME CORNO
Nel 2013 (oltre 41 mesi orsono) la Giunta Regionale, appena insediata, prese in carico un progetto finanziato, approvato, assegnato e in parte realizzato del dragaggio del fiume Corno (bassa friulana) e con i lavori sospesi causa una indagine della Procura della Repubblica di Udine. Nel 2015 (il 1 Aprile!) ci fu la ripresa dell'escavo e il trionfale annuncio che entro 12 mesi ci sarebbe stata la fine-lavori. Ma ad oggi i lavori, che nel frattempo sono stati oggetto di ben due perizie di variante (!), non sono ancora finiti. Proprio un gran bel record: a oggi si registrano ben 6 mesi e mezzo di ritardo su 12 mesi di lavori previsti!!
RISANAMENTO AMBIENTALE CAFFARO
Nel 2012 uno degli ultimi atti della gestione commissariale del SIN della Laguna di GRADO e MARANO, fu l’approvazione dello studio di fattibilità per la rimozione di rifiuti pericolosi presenti all’interno dello stabilimento Caffaro di Torviscosa: le “peci benzoiche”; l’iter poi si bloccò causa la citata indagine della Procura della Repubblica di Udine. Nel luglio 2014 il grande annuncio della Giunta Regionale: c’è l’accordo di programma con il Ministero dell’ambiente per la ripresa del procedimento sino alla bonifica dell’area interessata; nel testo dell’accordo c’è addirittura un cronoprogramma che scandisce i tempi delle rispettive fasi e, in particolare, quelle della redazione del progetto (12 mesi), della sua approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente (altri 2 mesi), dell’espletamento della gara europea (8 mesi) e dell’esecuzione dei lavori (14 mesi), per un totale previsto dall’art.5 dell’accordo di 36 mesi. Ma ad oggi, cioé a 27 mesi dall’approvazione dell’accordo di programma, non è stata avviata nemmeno la redazione del progetto. Un gran bel record: si registrano ben 14 mesi di ritardo su 36 mesi previsti di durata del procedimento.
Sorge un dubbio: ma nel 2014 quelli che firmarono l’accordo di programma sapevano bene di cosa si trattava o il ritardo è dovuto solo, chiamiamole così, a “difficoltà organizzative”? Comunque siano andale le cose in entrambi i casi: CHAPEAU, come si dice.
Vista la situazione, è proprio il caso di affermare: NO COMMENT!
Addì, 16 ottobre 2016