SOLDI AL SUD PER IL SÌ
La campagna referendaria per il Si e per il No, ci sta riservando colpi di scena inimmaginabili. La voglia di vincere del Presidente del Consiglio dei Ministri, Segretario Nazionale del Pd e vero capo indiscusso dei comitati per il Si, mette in luce le sue incredibili azioni. Non parliamo solamente delle norme puntuali riportate nella finanziaria, già approvata dal Consiglio dei Ministri e ora in discussione al Parlamento, ma anche degli atti amministrativi che sta firmando per i più svariati luoghi d'Italia, particolarmente per il sud. Ne è buon testimone il Presidente della Regione Campania, De Luca, che nella battaglia referendaria si sta battendo come un leone affamato.
Infatti, è egli stesso a declinare l'elenco di tutte le “regalie” che il Presidente del Consiglio Renzi ha prodotto per la Campania. Dice Vincenzo De Luca con un inno al clientelismo: “Abbiamo fatto una chiacchierata con Renzi. Gli abbiamo chiesto 270 milioni di euro per Bagnoli e ce li ha dati. Altri 50 e ce li ha dati. Mezzo miliardo per la Terra dei Fuochi e ha detto si. Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano e Paestum. Sono arrivati fiumi di soldi: 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli … Che dobbiamo chiedere di più?”.
E poi spiega che una sconfitta al referendum potrebbe compromettere questa fruttuosa interlocuzione con il governo nazionale. E pensare che un tempo, per molto meno di quello che sta facendo Renzi, Gaetano Salvemini definì il premier del suo tempo, Giovanni Giolitti,”Ministro della malavita” che dovette dimettersi per aver coperto gravi irregolarità compiute dalla Banca di Roma in cambio di anticipazioni in denaro, con cui i politici finanziavano le proprie campagne elettorali.
Oggi, viviamo un altro momento politico che pare essere molto, molto più tollerante di un tempo. I fatti odierni ci inducano ad aggiungere un'altra valida ragione per votare No il 4 dicembre.
Addì, 20 novembre 2016