Una campagna di fuffa
Prima gli aumenti concessi agli Statali, poi promesse a pioggia a destra e a manca e infine per chiudere in bellezza la campagna referendaria, un regalino anche ai pensionati pur non concedendo loro che briciole (30 forse 50 euro al mese sulla pensione). Una campagna referendaria sicuramente bizzarra che quasi dispiace sia arrivata al capolinea. Ciò a dire che sicuramente se continuava anche quelli fin qua esclusi avrebbero portato a casa qualcosa.
Renzi, un babbo Natale o forse una befana arrivato con grande anticipo, un benefattore che non spiega da dove prenda questi soldi. È paradossale e oserei dire oltremodo deviante o quanto meno in contrasto con la realtà che, all'improvviso, il governo riesca a far emergere così tanto denaro da distribuire, benché risulti in aumento il debito pubblico e l'Europa ci consideri uno Stato da guardare a vista. Una contraddizione che oltre a non promettere nulla di buono facilmente si risolverà in una bolla di sapone, e allora se ne attribuirà la responsabilità e gli impedimenti all’europa. Renzi fa promesse che difficilmente riuscirà a mantenere, mentre sta mettendo in ridicolo l'Italia e la sua credibilità.
Ma Renzi che ama pavoneggiarsi e ha l'ambizione di ritenersi l'unico che riesce a fare, cambiare, rinnovare e a pretendere incontrastata approvazione, continua ad esibirsi da nord a sud come il grande intrattenitore di piazza.
Per fortuna gli italiani sono culturalmente evoluti e che, in particolare, i giovani non si fanno incantare, conoscendo le attuali difficoltà di vita che impongo di distinguere i sogni dalla realtà.
Ecco perché crediamo nella vittoria del No e siamo convinti che nessuno si farà più ingannare dalle promesse di Renzi e dei suoi seguaci anche se impacchettate e infiocchettate con carta luccicante Natalizia.
Addì, 02 dicembre 2016