Nei primissimi giorni di dicembre del 2016 i quotidiani regionali hanno dato ampio risalto alla notizia di un accordo di programma per l’area Caffaro di Torviscosa elaborato sotto la regia della Presidente Serracchiani che recita:
- “Quaranta milioni di euro per voltare pagina. Una pioggia di denaro per cancellare il disastro ambientale e rilanciare Torviscosa. L’accordo è servito per definire le modalità di intervento per il risanamento ambientale e per verificare la percorribilità di un progetto integrato per la messa in sicurezza e bonifica nonché riconversione e sviluppo economico dell’area.” “ll ministero dell’Ambiente - grazie anche all’approvazione dei singoli piani operativi approvati ieri dal Cipe - ha stanziato 35 milioni di euro a valere sul fondo per lo sviluppo e la coesione 2014/2020 per il Sito di interesse nazionale (Sin) “Laguna di Grado e Marano”. La cifra sarà utilizzata per la rimozione delle peci benzoiche presenti nell’area di discarica “A1” nella macro area 8 nello stabilimento di Torviscosa, nonché per i lavori di bonifica della Caffaro. Da parte sua, la Regione si impegna a destinare cinque milioni di euro quali risorse residue e attualmente disponibili nel proprio bilancio derivanti dalla soppressa gestione commissariale per la laguna di Grado e Marano.”
Ed ecco che dal cappello della Presidente, come d’incanto, a due giorni dal voto sul referendum Costituzionale, ecco le risorse tanto attese: a pensar bene una coincidenza fortunata, un colpo da maestri!!!
Però, leggendo i contenuti del testo sorge più di qualche dubbio, specie se si contestualizza l’accordo all’interno di quanto non avvenuto in questi quasi quattro anni del mandato Serracchiani.
A tal proposito vien da porsi una serie di domande, proprio in relazione all’articolato:
1. rimozione peci benzoiche area discarica “A1” nella macro area 8, stabilimento Caffaro. Si tratta di rifiuti pericolosi, che si trovano in adiacenza ad altre aree di discarica della azienda Caffaro ora in amministrazione straordinaria. L’area è ancora sequestrata? A chi compete oggi la gestione di questi rifiuti che non risultano messi in sicurezza, in questi ultimi 8 anni: alla autorità giudiziaria? All’amministrazione Straordinaria Caffaro? Al Sindaco in qualità di custode giudiziale?
2. realizzazione progetto di bonifica/MISO dello stabilimento Caffaro di Torviscosa Il punto è interessante perché, va premesso, riguarda un’area di oltre 2.000.000 di mq vincolata da più di un decennio, non essendo stato capace il Commissario Straordinario di farsi restituire agli usi legittimi neanche un mq (visto cha la macro area7, unica area svincolata ormai nel lontano 2011 è un risultato dell’allora Commissario delegato all’emergenza della Laguna). I progetti di bonifica/MISO prevedono interventi minimali (è dal 2013 che attendono di essere realizzati) ma l’accordo di programma non esplicita quali realizzazioni saranno interessate.
L’accordo di programma prevede intanto di istituire entro 30 giorni (scaduti il 3 gennaio 2017) “il tavolo dei sottoscrittori per assicurare la corretta ed efficace attuazione del presente Atto, esamina le problematiche connesse alla situazione in essere, individua e propone agli enti competenti le migliori soluzioni operative monitora lo stato di attuazione del medesimo verificando il successivo avanzamento delle attività”. Non è che per rispettare il comma 2 dell’art. 252 bis del d.lgs 152/06 si riparte da zero? Non risulta che tale tavolo ad oggi sia stato istituito.
Ma non c’è da meravigliarsi dei ritardi che si stanno registrando con il primo accordo di programma stilato dalla Presidente della Regione per l’area Caffaro nel luglio 2014.
Tale accordo destinato a risolvere anche in questo caso un problema di “peci benzoiche” (rifiuti pericolosi) declara di condurre a conclusione il procedimento (quanto avviato dal Commissario delegato all’emergenza Laguna con lo studio di fattibilità) con la redazione del relativo progetto esecutivo e l’asportazione di tali rifiuti nell’arco di 36 mesi: a oggi (31 mesi dopo) non risulta sia nemmeno stato approvato il progetto pur con le risorse disponibili!!!!
Incredibile ma vero: il secondo accordo di programma prevede (art.7) di trovare “definitiva esplicitazione e concreta attuazione con la successiva stipula di uno o più accordi di programma”.
E’ proprio il caso di dire che stiamo assistendo al gioco delle tre carte!
Addì, 13 febbraio 2017