D'altro canto, il via libera della fusione di Anas con Ferrovie non ha favorito quella che era l'impostazione iniziale avallata dalla Regione in merito a questa possibile nuova società ma, anzi, ha creato ulteriori ostacoli se è vero come è vero che Anas a questo punto, potrebbe essere impossibilitata a intervenire direttamente nella compagine azionaria.
Auguriamoci che non sia così se non altro per due motivazioni: la prima, perché l'eventuale nuova società darebbe quantomeno le garanzie necessarie agli attuali dipendenti per il loro futuro; la seconda è che se Anas non dovesse entrare da subito in questa società, il problema sarebbe quello di chi dovrebbe tirar fuori i denari per far si che tale società vada avanti.
Se si considera che secondo alcune stime ancora approssimative, servirebbero almeno 150/180 milioni di euro di cui dovrebbe farsi carico l'Anas, diventa evidente che se questo non dovesse succedere il relativo peso ricadrebbe sul bilancio della nostra Regione con tutto quel che ne consegue e che è facilmente comprensibile.
A questo punto è chiaro che la Presidente Serracchiani, che comunque metterebbe nelle mani romane la gestione dell'attuale autostrada, deve necessariamente fare chiarezza e fornire in maniera chiara e trasparente qual è lo stato reale della situazione proprio perché la newco non continui ad essere quel “sarchiapone” che attualmente è.