CRESCITA SOLO A PAROLE
Ci si chiede se davvero ci sia la ripresa economica. A sentire i media sembrerebbe di si. Questa ventata di ottimismo ristora almeno psicologicamente le persone. Eh sì, perché il buon umore consente di guardare al domani con una certa dose di positività.
Quindi speriamo che i dati di statistica dello Stato siano conformi alla realtà anche se, nell'approfondire le questioni del lavoro e dell'occupazione, sorge qualche dubbio, forse anche più di uno. Infatti, guardandoci attorno, anche qui nel nord dove il Pil è sicuramente più generoso rispetto al resto del Paese, si notano più ombre che luci.
La disoccupazione morde pure da noi anche se meno che al centro-sud, la piccola e media impresa che rappresenta la spina dorsale dell'economia, ha bilanci in chiaro scuro, salvo che non facciano export o lavorazioni altamente specializzate.
Non parliamo poi del settore delle costruzioni e delle opere pubbliche dove dire che non hanno neanche lacrime per piangere è un eufemismo.
Eppure ci dicono che c'è la ripresa anche se nella graduatoria europea siamo il fanalino di coda. È mai possibile che non si capisca che l'assenza di una politica di sviluppo attraverso gl'investimenti pubblici non ci farà uscire dal tunnel in cui ci troviamo? In altri paese europei e di oltre oceano sono stati realizzati piani e progetti pluriennali per rilanciare il settore delle opere pubbliche e, da lì, subito si è fatta sentire concretamente la ripresa economica che ha dato lavoro, riattivato i consumi e nuova linfa agli Stati con l'aumento delle entrate tributarie.
Nella nostra Italia, purtroppo, nulla, e come se bastasse l'effimero annuncio che tutto prosegue per il meglio, ci si accontenta di ciò che non c'è, confidando nella buona fede e credulità della gente.
Nella realtà, invece, non abbiamo superato la crisi, perché questa può dirsi superata quando si recupera i punti di Pil persi e i posti di lavoro. Finché ciò non accade dobbiamo sentirci in uno stato di emergenza. Quindi urge porre rimedio a questa situazione con fatti concreti, altrimenti la pazienza dei cittadini verrà meno con le conseguenze che ognuno di noi può facilmente immaginare.
Lì, 25 agosto 2017