CAMBIARE SI PUÒ
Dal terremoto del 1976 ai nostri giorni, non sono più state fatte riforme. Solo noi, afferma la Presidente della Regione Fvg, abbiamo ripreso a farne di importanti come quella della sanità (e meno male che non ha citato quella delle Uti – Unità Territoriali Intercomunali -). Una riforma che è così avanti nella sua attuazione, afferma, che non sarà possibile modificarla da chicchessia!
Eh sì, ha detto proprio così, che non sarà possibile modificarla e che è la miglior riforma possibile, mai fatta nel passato!
Nello sbalordimento più assoluto che immagino abbia pervaso molti cittadini, operatori sanitari e non, c'è da chiedersi il perché di cotanto ardire in quanto abbiamo letto e sentito dalla voce della Presidente. Ma, andiamo per ordine per non farci inebriare dalle facili e pure mendaci frasi propagandistiche e populistiche di costei proprio nel comparto più delicato della sanità.
Infatti, non è dato sapere per quale ragione gran parte degli indicatori della nostra organizzazione sanitaria non sono positivi così come dichiarato nelle indagini statistiche di importanti istituti di ricerca nazionali. E ancora, per quale ragione si sono manifestati disguidi e disagi sulla fase informativa e organizzativa delle vaccinazioni. Perchè i medici di base non hanno avuto il necessario coinvolgimento dalla Direzione regionale della Sanità. Perché tutti gli indicatori finanziari del bilancio della sanità non hanno il necessario monitoraggio che eviterebbe interventi a “spot” per coprire improvvisi buchi finanziari che crescono come i funghi in diverse aziende. E, infine, per quale ragione dopo che è stata fatta la scelta di creare il centro unico delle emergenze nella sede della protezione civile, molte volte la sua funzionalità lascia a desiderare con l'ambulanza che arriva in forte ritardo mettendo a rischio la vita delle persone e non si cerca di porvi rimedio.
Ma per Serracchiani, quella della Sanità è una riforma epocale, inviolabile, immodificabile, la migliore che potesse essere partorita. Mah, tutto ciò lascia l'amaro in bocca. E ha pure la presunzione di affermare che non si può modificare, ma scherziamo? Invece dovrebbe sapere che tutto è modificabile, anche la Costituzione italiana con l'unico paletto che i cittadini lo vogliano. Se lo ricordi bene la Presidente e, qualora, se lo fosse già dimenticato, basta che si ricordi del referendum Costituzionale del 4 novembre 2016. Quindi, i cittadini stiano tranquilli che anche la riforma della Sanità potrà essere cambiata, ovviamente in meglio, partendo dal territorio che dovrà essere omogeneo e non come come lo è ora che Tolmezzo è accorpato con Codroipo e la bassa friulana catapultata con Gorizia.
Lì, 02 ottobre 2017