FATTI E NON PAROLE ...
La Presidente della Regione Fvg dichiara che “abbiamo attraversato anni di crisi, ma è proprio in questi frangenti che è importante non mettere mai da parte gli investimenti culturali: servono per affrontare e uscire dalle difficoltà, aiutato a disporsi al futuro preparati e consapevoli” e ancora “Il Friuli Venezia Giulia è la Regione che dedica più risorse alla cultura, non soltanto in rapporto al numero d abitanti, ma anche in termini assoluti: destiniamo 1% del bilancio e credo sia uno dei fattori che fa grande la nostra Regione”.
A sentirla sembrerebbe che la nostra economia sia uscita dall'impasse anche in virtù degli investimenti culturali. Ma, sappiamo che non è così come vorrebbe farci credere. Purtroppo gli interventi che attengono lo sviluppo del territorio non sono per niente compatibili con il fabbisogno. Il mondo produttivo è ben consapevole della insufficiente iniziativa politica della Regione sul versante degli investimenti e che qualche goccia sul mare come quelle per la cultura, non sono per niente compatibili con il reale fabbisogno.
Diventa facile ed esclusivamente propagandistico affrontare un solo settore come fa la Presidente della Regione se non si tiene in considerazione l'intero comparto produttivo. Serracchiani predilige molte più parole che fatti. Forse non sa che la prima pubblicità della Zanussi era “Fatti e non parole”. Poiché le carenze per lo sviluppo sono notevoli (pochissime risorse per interventi pubblici; scarsità di fondi per l'innovazione tecnologica per le imprese; limitate risorse per l'edilizia e così via dicendo) in quanto in questa legislatura sono state perdute molte occasioni per il rilancio economico, si è preferito puntare agli spot propagandistici.
È un vero peccato sentirsi dire proprio da chi dovrebbe informare con trasparenza e obiettività, come stanno davvero le cose riguardanti la nostra condizione economica. La verità è che il lavoro non c'è e che il rischio che il mondo produttivo perda ancora mordente se non ci saranno politica serie e lungimiranti. La crescita richiede ben altri interventi che vanno molto al di sopra di un misero uno per cento – ancorché importante - in favore della cultura. I cittadini non ne possono più di sentirsi presi in giro da facili slogan ma vogliono concretezza che dia loro sicurezze per il futuro.
Invece la Presidente continua, imperterrita, a raccontarci le fiabe dell'orso che però divergono sostanzialmente dalla realtà quotidiana.
Lì, 16 ottobre 2017