QUANDO MANCA LA BUONA POLITICA
Pordenone, un tempo Comune capoluogo di Provincia (ora abolita), rappresentava un punto di riferimento per tutti gli altri comuni della destra tagliamento. Questo accadeva nella cosiddetta prima Repubblica ma anche nella prima fase della seconda. Poi non è più stato così, le amministrazioni locali hanno cominciato a camminare in ordine sparso senza avere riferimenti alcuno sia sul piano geopolitico sia di leadership indipendentemente dal partito di appartenenza. Le ragioni di tal situazione provengono da lontano, non ultima la sparizione dei partiti tradizionali che non hanno più formato classe dirigente. Le liste civiche con i nuovi partiti della seconda Repubblica hanno gestito il quotidiano senza pensare a strutturarsi adeguatamente per disegnare il futuro dei territori amministrati.
I risultati di questa situazione si vedono proprio tutti, per nulla rassicuranti se non altro per l'incapacità dimostrata di dare progettualità e strategie adeguate. Si è detto che il patto di stabilità da una parte e il venire meno di risorse finanziarie dall'altra, abbiano contribuito a rendere scarsamente incisive le politiche di sviluppo locale. Francamente, bastassero solo le problematiche finanziarie a determinare la pochezza del governo delle autonomie locali, non sarebbe difficile aggiustarle. Nella realtà dei fatti, l'amministrazione Pedrotti che non ha fatto niente in quasi tutti i settori, limitandosi sul versante delle partecipate, vedi Atap, a dare continuità alle politiche del suo predecessore con i risultati che recentemente sono venuti a galla.
Oggi, con l'avvento della nuova amministrazione pordenonese, qualche cosa, anche se non granché, sembra sia cambiata. Quanto meno bisogna riconoscere che è stato notevolmente valorizzato l'associazionismo locale con un forte coinvolgimento dei cittadini. È certo poca cosa rispetto alla necessità di un governo lungimirante ma è sicuramente qualcosa di più del nulla di fatto delle passate amministrazioni. Eppure non tutti lo riconoscono come opposizione di centro-sinistra che, imperterrita, nonostante la cocentissima sconfitta, continua a non vedere, accecata dalla rabbia elettorale.
Così facendo è quasi certo che il Sindaco di Pordenone e la sua maggioranza potranno continuare tranquillamente a governare per i prossimi vent'anni basando le loro politiche sul coinvolgenti dei cittadini con manifestazioni, sagre varie e piantumazione di qualche albero qua e la pur consapevoli che tutto ciò non è bastevole alle esigenze del capoluogo di una Provincia che non c'è più! È un peccato che oggi la politica funzioni in questo modo, speriamo che il futuro consenta il ritorno delle idee e dei progetti che un tempo ormai antico, dominavano lo scenario della buona politica.
Lì, 01 novembre 2017