... E FA PURE LA RUOTA !
Serracchiani in procinto di scappare a gambe levate dalla Regione verso Roma, trova anche il tempo di pontificare. Mostra con orgoglio i risultati strabilianti che dice di aver raggiunto nei suoi cinque anni di governo per le eccezionali riforme prodotte e per aver dato corso a una sorta di perestrojka finalizzata alla riorganizzazione dell’economia e delle partecipate regionali. Si spinge persino a lanciare un monito a coloro che verranno dopo di lei affinché non diano ai vecchi politici alcuna responsabilità ma si affidino ai tecnocrati che garantiscono meglio di ogni altro.
Non è dato sapere quale sia la ragione di cotanta presunzione da parte della Presidente uscente che si spinge persino a lasciare a chi verrà una sorta di scritto testamentario da seguire pedissequamente.
Francamente, è noto che di politici bravi o non bravi se ne trovano alla stessa stregua dei tecnici a loro volta competenti ma anche non. Le strade delle scelte politiche sono costellate di esempi che non sempre sono stati fulgidi. Anche in questa legislatura regionale non proprio tutto è andato per il meglio. Anzi, proprio taluni tecnici posti ai vertici delle partecipate non sono sempre riusciti a svolgere come avrebbero dovuto la loro azione. A volte, di fronte a condizioni di forte fibrillazione finanziaria di importanti partecipate hanno fatto scadere i termini per possibili azioni di responsabilità. Insomma la rappresentanza politica vale quanto quella tecnica fermo restando che una maggiore sensibilità può essere invece in capo proprio ai responsabili politici sempre che abbiano avuto le linee strategiche dal governo regionale.
Demonizzare certa politica, come fa Serracchiani, è un arbitrio che non le fa onore se non altro per il fatto che la politica della sua generazione, nata a seguito della rottamazione, non è proprio stata un esempio di capacità di ideazione e amministrazione come lei, invece, vorrebbe far credere.
Lo stato in cui è ridotta la nostra Regione sul piano finanziario e legislativo ne è un esempio chiarissimo come pure la perdita di autonomia e di specialità. Tutto il resto, come vorrebbe propinarci la Presidente, è solo propaganda infarcita da una buona dose di populismo che lei ha ben imparato dal Segretario nazionale del suo partito che in materia è un maestro eccellente.
Lì, 30 novembre 2017