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Ahimè, è stata messa la parola fine alla costruzione della funivia Pontebba-Pramollo, infrastruttura sulla quale c'erano tantissime speranze perché avrebbe consentito l'inizio una nuova fase di sviluppo per il turismo e l'economia della Val Canale Canal del Ferro. Così non è più, almeno sentendo le dichiarazioni inappellabili della Regione per cui l'imprenditore interessato alla realizzazione della funivia non ha risposto alla richiesta di dare garanzie per la gestione dell'opera, tanto meno per i maggiori costi dovuti al lungo tempo intercorso tra la progettazione e i giorni nostri.
La Regione, anche al fine di lenire il disappunto e l'amarezza dei cittadini di Pontebba, corre ai ripari affermando che i 50 milioni di euro posti a bilancio, verranno riassegnati alla montagna.
Insomma, la Regione dice di aver fatto tutto il possibile ma che non è colpa sua se è costretta a rinunciare all'importante progetto, ideato nel 2007 con il governo Illy. Così non è, infatti, l'attuale Governo regionale a conduzione Serracchiani ha responsabilità per quanto accaduto. La Regione ha tergiversano per ben quattro anni senza fare alcunché per poi arrivare in questi giorni a una conclusione non positiva della vicenda. Ora c'è da chiedersi per quale ragione la Regione sia stata così inerte invece di individuare soluzioni alternative all'unico imprenditore che si era presentato, per realizzare l'importante funivia. Nasce legittimo il sospetto che la Regione abbia dato forfait per non scontrarsi con i tanti contrari alla funivia, considerata concorrente agli attuali poli sciistici della Carnia e di Tarvisio, abbandonando a se stessi i piccoli Comuni di Pontebba, Dogna, Moggio e Chiusaforte.
Fatto sta che per una parte dei cittadini della Val Canale Canal del Ferro, fortemente penalizzati dopo la chiusura delle caserme dell'esercito prima e delle dogane poi, si vanifica quel sogno che se si fosse tradotto in realtà, avrebbe dato nuovo impulso all'economia e allo sviluppo del territorio. E ora, a quei cittadini, non rimane altro che reagire per cercare di recuperare quel progetto individuando un altro imprenditore tramite apposito bando di gara. Se non verrà raccolta questa opportunità, difficilmente ce ne saranno altre per il futuro.
Lì, 12 dicembre 2017
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