UNA GIUNGLA COSTITUZIONALE
È scoppiata la rivoluzione della sanità fatta di attacchi pesanti alla magistratura tacciata di incompetenza, di fare politica (ciò è una attività che le è vietata dalla Costituzione) e di comportarsi al limite della "eversione", posizione quest'ultima che non solo è fuori dalla Costituzione repubblicana ma è altresì perseguita dal codice penale.
Non sappiamo se si è entrati nel campo di altro giudice; ci troviamo però davanti ad una novità assoluta per questa regione, sinora rispettosa dello Stato e delle sue istituzioni.
Per dirla tutta va osservato che la Corte dei Conti avrebbe dovuto meglio considerare che siamo in pieno periodo elettorale ma ancor più che siamo governati da signori che sin qui hanno dimostrato assoluta incapacità al confronto ed al dialogo come dimostrano le loro riforme calate dall'alto sulla testa dei cittadini (vedi sanità) o dei sindaci (vedi le Uti).
Qui va di moda il culto della personalità! Mi permetto di dire quindi che è sbagliato da parte della magistratura contabile aprire un dialogo in queste condizioni, che non potrà finire che in un battibecco politico (i dati sono infiniti e le fonti le più disparate) dal quale la Corte dei Conti uscirà comunque perdente non avendo ne' i mezzi ne' il potere per confrontarsi su questo piano.
Detto questo, non possiamo dubitare che la relazione del Presidente della Corte sintetizzi un referto suffragato da dati certificati ed inoppugnabili, tratti come d'uso dalle fonti più autorevoli ed accreditate, referto che sarebbe stato opportuno leggere prima di abbandonarsi a dichiarazioni ed attestati di incompetenza o peggio di eversione o di favorire una od altra parte politica.
Da poveri sprovveduti e senza aver compiuto approfondimenti ci limitiamo a rilevare come il giudizio tecnico di criticità riscontrato dai giudici nella sanità regionale si avvicini in modo impressionante alla sensazione percepita dalla stragrande maggioranza dei cittadini della regione (vox populi....) che hanno ben presente le differenze tra la sanità prima e dopo la riforma Serracchiani.
Lì, 06 febbraio 2018