Come’è noto le primarie del Pd si sono concluse incoronando Nicola Zingaretti suo Segretario Nazionale. Che sia iniziata una fase nuova del Pd non c’è ombra di dubbio ed è altrettanto evidente che il risultato congressuale mette la parola fine all’era renziana.
Il giorno dopo l’assise piddina tutti si sono impegnati a sostenere lealmente il nuovo segretario evitando il fuoco amico come invece aveva subito Renzi.
Ma, nella realtà dei fatti, sembra che già ci sia qualche azione che fa presupporre l’inizio di un nuovo conflitto. Infatti, non è sfuggito il fatto che Renzi abbia iniziato a muoversi per rilanciare i comitati civici, “Ritorno al futuro”, e che abbia incaricato Ettore Rosato di organizzarli in tutto il territorio nazionale. L’iniziativa è stata interpretata come la volontà di fare una struttura parallela allo scopo di preparare la sua uscita dal Pd con nascita di un nuovo partito autonomo.
Questa ipotesi potrebbe essere realistica visto che i renziani sono usciti fortemente ammaccati dal congresso con una percentuale di voti risibile che rende marginale nel gioco politico Renzi. Alcuni elementi, come la probabile accettazione di Carlo Calenda a schierarsi come capolista del Pd alle elezioni di maggio, lascerebbero libero uno spazio politico alla destra del partito di Zingaretti. E gli spazi, in politica, sono fatti per essere riempiti e non sono molti i nomi disponibili. Renzi, appunto, può cogliere l’occasione ed è per questo che ha affidato il compito organizzativo dei comitati a Rosato con un significato ben preciso essendo vice presidente della camera quindi con un ruolo istituzionale di alto profilo.
Finora, Renzi ha incontrato davanti a sé due ostacoli: sondaggi poco favorevoli e una certa difficoltà a reperire finanziamenti.
Ora, però, se il Pd zingarettiano venisse interpretato dagli elettori come una forza più tradizionalmente di sinistra, i consensi in uscita al centro potrebbero crescere e dare linfa a una nuova forza renziana. Per il momento, il nuovo vertice del Pd, non dà credito a queste voci. D'altra parte, Zingaretti ha sempre detto che Renzi va rispettato come importante esponente del Pd o, in ogni caso, come alleato nel comune quadro del centrosinistra.
Un modo per tenerlo legato alle sue radici, qualora ve ne fosse bisogno, ed evitare che trovi terreno fertile quel presunto corteggiamento di Matteo Salvini nei suoi confronti per liberarsi dei Cinquestelle e dar vita a un nuovo Governo insieme a Forza Italia, renziani e fuoriusciti M5S, senza passare dal voto.
Per il momento, si tratta di fantapolitica, ma è sempre bene mettere le mani avanti.
Marzo 14, 2019