Passi che tra costoro vi siano quelli del centro destra, ma suona come una vergogna che tra questi si trovi pure il “ghota” dello schieramento cappeggiato dalla vecchia Presidente della Regione Fvg.
Ancora una volta la disputa si gioca tra: “conta più Trieste o conta più Udine?”. Sembra di essere ritornati agli anni 80/90. Sembrava che dal 2000 in poi si cercasse una via per dare voce ai dimenticati. Invece, ancora niente. E ripeto, giustifico un esponente di Forza Italia o della Lega, mando invece subito all’infermo quelli che si sono prodigati a costruire le UTI. Non era questa istituzione il passaggio illuminante per recuperare i territori? Non era questo il modello dell’uscita di una visione città centrica che aveva dominato il panorama politico nell’ultimo secolo; possiamo dire dall’Unità d’Italia ad oggi?
Adesso sfogliate i quotidiani regionali di ieri e di oggi e vi troverete ancora infilati in un gorgo passatista.
M’immaginavo di trovare dibattiti ad orizzonte meno datato e raggi d’azione più vivaci e più rispondenti alle esigenze del cittadino del 2019.
Che stanchezza!
Rimettere gli stessi vestiti più volte, per quanto possano sagomare il corpo come era un tempo, restano comunque frusti e lisi e sicuramente per nulla accattivanti.
Questa stanchezza ci racconta una vicenda piuttosto triste. La decadenza passa anche attraverso la riproposizione di giochi ormai troppe volte consumati.
Tristi tempi questi. Confusione a Roma, stranezze incomprensibili ai cittadini e nel Friuli Venezia Giulia suoni che sembrano ormai litanie di tempi stra andati.
Sarà che l’inizio di novembre è pur sempre un inizio di ricordi, ma qui proprio si esagera.
Novembre 03, 2019