Ci vuole un sacco di fantasia e, vi confesso, non so se potrò mai averne a sufficienza per descrivere quanto sta capitando.
Rotture, spaiamenti, congiunzioni fiabesche, un minestrone un po’ fuori stagione. Insomma, con verdure non fresche. Fino all’altro giorno si destreggiavano per contarsi all’interno di una compagine; oggi, di punto in bianco cambia la scena e ciò che era sempre stato distante, lo troviamo, in modo impertinente, vicendevolmente a strusciarsi.
Cominciamo con Ferruccio Saro. Ditemi voi, quali addentellati possa avere mai il senatore di Martignacco con il governatore della Liguria, Toti, che cosa li accomuni e che cosa li faccia teneramente unire lungo la sponda dello stesso pensiero, solo Dio lo sa. Ad aggiungere ulteriore colore, ci si mette pure il Presidente del Consiglio regionale, Pie Mauro Zanin.
È davvero un esercizio complicato trovare il mastice tra queste tre figure.
Ma qui ci siamo solo permessi il rodaggio, perché ben più romanzesco sembra quello che sta per compiersi nella città di Codroipo. Sono convinto che non vi siete scordati, anche se quel dissidio non può assurgere a una diatriba da conservare nelle nostre rispettive memorie, mi riferisco a quella fredda distanza che si era palesata in tutta ampiezza nel corso della campagna elettorale 2018.
In quella circostanza tra il vice presidente Riccardi, che allora ebbe la gran fortuna di non misurarsi con il consenso e l’attuale assessore Bini, si giocò una ferrea battaglia politica. All’assessore alla sanità stava piacevolmente a cuore il destino di un suo prescelto luogo tenente, l’allora candidato Treleani e non voleva in alcun modo tra i piedi l’ingombrante figura dell’ex Sindaco di Pavia di Udine, perché quest’ultimo poteva fare l’acchiappa voti e mettere a segno una sconfitta nel carné di Riccardi.
A soccorrere, ma in questo caso ad aprire un contenzioso politico, a soccorre, Di Bert, giunse con raffinata gentilezza il capo cordata Sergio Bini di Progetto Fvg.
Si consumò così una netta divergenza, probabilmente già alimentata da cause recenti tra il leader di FI e la nuova figura che si stagliava nel campo presieduto dall’attuale Presidente Fedriga.
Eventi che capitavano un anno e mezzo fa. Si viene improvvisamente a conoscenza che quella insidiosa distanza tra i due alfieri del Presidente regionale, sia generosamente cancellata sotto l’attento sguardo del comandante triestino.
Tra oggi e domani le geografie politiche del centro destra subiranno scossoni da far paura. Si muoveranno terreni fertili, si uniranno in nozze potenti famiglie dalle brillanti insegne per costruire geniali destini a vantaggio delle popolazioni del Friuli Venezia Giulia.
Si tratta adesso di vedere in cosa consistano queste doti che ciascun matrimonio unirà da un lato me dall’altro. Che genere di pensieri politici siano contenuti in quei cassoni, perché è di questo che noi desideriamo sapere, ché dei destini legati ai contraenti, poco c’interessa.
Leggeremo pertanto con molta attenzione cosa emergerà dai libri mastri che tanto nella famiglia Toti-Saro-Zanin, quanto nel casato Riccardo-Bini-Fedriga, perché da quei contenuti si comprenderà quale sarà la politica della nostra Regione per i prossimi dieci anni.
Qualcuno mi suggerisce di aumentare la gettata temporale, ma io, da vecchio democristiano, cerco di essere più moderato e più prudente.
Dicembre 10, 2019