NUOVO GIORNO POLITICO
Ci sono eventi che possono cambiare l’asse politico del presente. E con ciò ,condizionano anche una serie di altri piani. Quello economico, quello culturale, quello dei costumi e degli equilibri mondiali. L’America, da un secolo a questa parte, è un perno essenziale del movimento della terra.
Cambiare il Presidente, vuol dire riordinare i capitoli del presente.
Lo si è sempre visto nell’arco degli ultimi quaranta, cinquant’anni. Donald Trump è stato un uragano rispetto a Barack Obama; oggi Joe Biden lo è altrettanto rispetto a Donald Trump.
Non a caso tutta la stampa internazionale da risalto assoluto all’evento capitato ieri negli Stati Uniti. Si sa, quindi, che la ruota politica internazionale subirà accelerazioni e decelerazioni d’imperiosa intensità.
Cosa accadrà adesso? Posso azzardare l’ipotesi di un abbassamento di tensione tra l’oriente e l’occidente. Fatto che gioverà per affrontare al meglio questa crisi sanitaria che flagella l’intero pianeta. Non a caso il discorso pronunciato dal neo Presidente, al primo posto è stato messo il problema della pandemia.
Il tema più complicato sarà sempre quello medio orientale. Infatti, difficilmente gli Stati Uniti cambieranno politica su quel versante. Mentre i rapporti con l’Europa sveleranno lati meno accidentati. Comunque sia, l’America ha girato pagina.
È presto per disporsi al totale sorriso. Ciò nonostante, sono in grado di volgere, rispetto a questo evento, il mio sguardo più sul versante positivo che negativo.
Speriamo pertanto, che il nuovo Presidente degli Stati Uniti sia animato da grande lungimiranza ed equilibrio politico. Del resto, la sua età dovrebbe assicurare tanto l’una, quanto l’altro.
Novembre 08, 2020