IL VIRUS È ANCORA IN PRIMA LINEA
Immaginiamo che il corona virus sia sempre lo stesso. Primo, perché non lo vediamo e pensiamo che il suo aspetto sia sempre lo stesso; secondo, perché è normale credere che le forme non mutino in breve tempo. Il mondo virale non ha nulla a che vedere con l’esperienza che noi facciamo nella nostra quotidianità.
Infatti, la trasformazione del virus, avviene in tempi per noi rapidissimi. Il virus cambia e il ritmo di cambiamento non ha nulla a che vedere con i cambiamenti degli oggetti a noi visibili. La ragione è semplicissima: i virus sono miliardi di miliardi, e nei passaggi da un essere a un altro, subiscono trasformazioni in gran quantità.
Dobbiamo, quindi, sapere che le varianti, nel mondo microscopico, sono all’ordine del giorno. Così, anche il corona virus subisce frequentissimamente una sorta di modifica di alcuni dei suoi aspetti esteriori.
Da qualche mese si parla della variante Inglese. Variante, da quello che si legge, più insidiosa rispetto alla matrice, vale a dire al virus come si è presentato all’inizio. È di oggi la brutta notizia che un’altra variante si sia presentata in un numero limitato di casi in Inghilterra, una trentina di pazienti, e un soggetto individuato pure a Napoli.
Quest’ultima variante, almeno per quanto si apprende, presenta un aspetto decisamente negativo: sembra abbia modificato la cotenna che serve al virus per agganciare la cellula umana. Se così fosse, la cosa risulterebbe pericolosa in quanto vanificherebbe la funzione del vaccino.
Di fronte a tutto questo, tenere alta la guardia è un dovere assoluto. Non ci si può permettere di trascurare nemmeno per un secondo, l’evolversi di questo grande guaio. Gli assembramenti non vanno in alcun modo autorizzati. Dov’è possibile bisogna limitare quest’ultimi. Sapendo che alcune attività economiche dovranno essere comunque mantenute, quelle superflue vanno drasticamente messe in silenzio.
Siamo ancora in pieno inverno, periodo fertilissimo per i virus. Meglio stare in allerta per almeno ancora due mesi, che trovarsi in ginocchio per i danni causati dalla dabbenaggine di qualche irresponsabile. Dobbiamo tenere duro. Sapendo quanto sia intenso il sacrificio. Ma è preferibile chiudere qualche saracinesca ora, che trovarci domani, in condizioni indescrivibili.
Febbraio 17, 2021