Tondo annuncia ma non fa!
Siamo quasi a fine legislatura e Tondo, imperterrito, prosegue con annunci deliranti riguardanti riforme e tagli inesistenti ai costi della politica.
Il gruppo PD è sempre stato compatto e d’accordo sul fatto che, se questa Regione vuole stare al passo con la rapida evoluzione della società, deve riformarsi anche sui costi della politica; ed è per questo motivo che da molto tempo ha depositato ben tre sue proposte di legge a riguardo.
Ovviamente, grazie alla solerzia del Presidente Tondo e alle sue qualità politiche, quelle proposte di legge sono ferme, non vanno avanti, forse perché Tondo, come sempre, confida che il tempo faccia dimenticare l’esistenza di progetti alternativi a quelli che lui solo ora, ancorché tardivamente, annuncia di voler presentare.
E ora Tondo, come si fosse risvegliato da un sonno profondo durato per oltre tre anni, annuncia provvedimenti anche “fastidiosi” ma efficaci che preludono tagli su tutti i fronti.
Ancora una volta assistiamo a dichiarazioni prive di un progetto complessivo della riforma regionale, esattamente come accadde all’inizio della legislatura, i cui risultati insoddisfacenti sotto gli occhi di tutti!
Cittadini, categorie sociali ed economiche non nascondono più la loro profonda delusione nei confronti del Governo regionale, incapace persino di assicurare l’ordinaria amministrazione, tant’è che i soldi promessi per gli aiuti alle imprese, ancorché deliberati, giacciono immobili nelle casse di una regione incapace di erogarli!
Ma Tondo, incurante di tutto ciò, continua con la solita tiritera del debito che ha ridotto, a cui nessuno tra l’altro crede più, omettendo di dire che in questi anni ha trascurato la necessaria fase di crescita e di sviluppo del territorio.
Infatti, poco o nulla ha fatto sul versante degli investimenti, colpendo ulteriormente le imprese regionali che non hanno quasi più lavoro; non ha attuato nessun piano per la sburocratizzazione, soffocando ancora una volta le aziende che aspettano tempi infiniti per le autorizzazioni richieste e, infine, non ha sostenuto il progetto per le riforme delle autonomie locali, come l’esempio eclatante dei commissari delle comunità montane.
Si auspica che il Presidente Tondo almeno abbia il pudore di non offendere l’intelligenza dei cittadini, che non credono più alle sue effimere promesse.
Trieste, 11 settembre 2011