La Regione non è un bancomat, nemmeno per Garlatti!
Considerato che è lo stesso Tondo a non escludere l’ipotesi di una imminente uscita dalla Giunta dell’Assessore Garlatti, che anche nella maggioranza tutti considerano ormai verso l’addio, va spiegato quale siano le prospettive del dopo-Garlatti.
Infatti non è plausibile assistere allo sgretolamento della Giunta senza che il Consiglio Regionale venga messo a conoscenza di quale sia l’assetto governativo che Tondo intende impostare per il futuro.
E siccome quest’ultimo vuole trovare una sistemazione alternativa all’uscente Assessore, vorremmo sapere se egli davvero intende premiare ancora una volta il demerito acclarato dalle azioni di Garlatti.
Le possibilità a cui il Presidente può far ricorso sono tre: assegnargli la presidenza di INSIEL S.p.A. (società che gestisce il sistema informativo integrato regionale), per la quale però la legge regionale impone il semestre bianco prima dell’affidamento; oppure la Direzione Centrale della Sanità, mantenendo l’impegno politico a suo tempo assunto; oppure infine la Direzione Generale di Autovie Venete che, come noto, pare essere stata affidata all’attuale Direttore Generale solamente ad interim.
Vorremmo inoltre essere tranquillizzati, data la vasta gamma di possibilità di buonuscita per Garlatti, sul fatto che Tondo non abbia l’intenzione di modificare l’attuale legge regionale che prevede il semestre bianco di cui abbiamo detto sopra.
Tutto ciò è politicamente squalificante e mette in evidenza come il Presidente della Regione intenda quasi considerare l’istituzione come un bancomat dal quale prelevare di volta in volta le somme necessarie per soddisfare le esigenze politiche degli amici, al fine di rimediare alle sue errate scelte assessorili.
L’immagine della Regione, data la fallimentare azione politica di Tondo, verrà così ulteriormente penalizzata a causa dell’inevitabile "fermo-macchina", con tutti i conseguenti effetti negativi che ricadranno inevitabilmente sull’apparato burocratico e sui cittadini del Friuli Venezia Giulia.
Trieste, 24 novembre 2011