Una legislatura di sole chiacchiere!
Dobbiamo evidenziare che in questa legislatura non ci sono stati particolari impegni da parte del Governo Tondo e della maggioranza che lo sostiene, sia sotto l’aspetto amministrativo, sia legislativo.
Già qualche anno fa avevamo indicato che il centrodestra era affetto dalla "grave malattia del fannullone", utilizzando volutamente una dicitura forte, convinti di stimolare l’orgoglio del Presidente Tondo affinché sollecitasse la sua maggioranza a fare di più.
Ma ci sbagliavamo, perché la situazione improntata alla più evidente negligenza è proseguita senza che nulla si modificasse, e il peggioramento delle condizioni di operatività del Consiglio regionale è sotto gli occhi di tutti.
E ciò con l’aggravante che l’immobilità delle azioni legislative è strettamente legata anche alla inconciliabilità delle posizioni dentro il centrodestra.
Com'è noto, l'approvazione dei vari provvedimenti di legge in Consiglio è subordinata agli accordi positivi fra i partiti della coalizione, in particolare con la Lega Nord, e a volte anche con Consiglieri dello stesso PdL provenienti da aree geografiche diverse, che, in caso di disaccordo, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia e rimandare sine die il loro esame.
Quindi la maggioranza, oltre al fatto che ha elaborato ben poche proposte di legge, non riesce ad accordarsi con la Lega Nord su quelle che dovrebbe approvare urgentemente, come il DDL delle aperture dei negozi e del welfare.
Oltretutto, spesso i pochi provvedimenti che hanno visto la luce sono stati cassati dagli organi superiori in Italia ed in Europa (vedi legge sul welfare), evidenziando come la necessità di mediare le scelte con gli alleati porti “fuori giri” la macchina amministrativa del Presidente Tondo, che agisce su temi fondamentali in modo dilettantesco, a danno dell’intera comunità regionale.
Tutto ciò, ovviamente, si riverbera in modo ancor più drammatico sui ceti meno abbienti, che hanno estremo bisogno d’interventi di protezione sociale, stante l’aggravarsi della crisi economica.
A ciò possiamo aggiungere l’imbarazzante situazione di stallo istituzionale del delicato comparto della sanità regionale, priva di una guida in Giunta, per l’incapacità del Presidente Tondo di “governare” la scelta di un nuovo Assessore, dopo il fallimento del suo uomo di fiducia Kosic.
Vogliamo denunciare questa situazione perché gli elettori devono conoscere la verità rispetto a una realtà che produrrà effetti negativi, proprio in un momento in cui c’è assoluto bisogno di riforme per innovare e per rendere la Regione moderna, capace di rispondere adeguatamente a tempi di profonde trasformazioni sociali, che richiedono azioni legislative rapide ed efficaci.
Purtroppo nella nostra Regione non si muove proprio niente, mentre Tondo continua ad annunciare urbi et orbi riforme su riforme, che mai si realizzano.
Trieste, 11 febbraio 2012