Tondo consideri costruttive le critiche!
Il nostro Presidente Renzo Tondo sta vivendo un delirio di onnipotenza che gli impedisce persino di prendere in considerazioni le critiche che sempre più frequentemente gli cadono addosso da più parti, come quelle delle associazioni di categoria, che considerano insufficienti gli attuali sostegni per il mondo delle imprese.
Per lavorare uniti sugli obiettivi comuni, come dice Tondo, non basta solo affermarlo, bisogna semmai creare le condizioni per condividere le scelte utili a rilanciare la crescita e lo sviluppo economico.
Non ci sembra che ciò stia accadendo, proprio perché la Giunta si rifiuta di accettare le critiche, non capendo invece che queste rappresentano il grido d'allarme proveniente dagli imprenditori che hanno bisogno di aiuto!
Poiché è sempre più necessario e urgente un forte impegno della Regione come collante tra sistema bancario e imprese, bisogna rispondere subito alle esigenze richieste.
I confidi sono ad esempio strumenti indispensabili per coniugare i bisogni delle aziende con il sistema creditizio.
Una richiesta sensata, quella di Pozzo, che deve trovare pronto il Presidente Tondo, accogliendola con immediatezza, proprio in virtù della notevole disponibilità di cassa della Regione, che ci piace ricordare essere frutto della grande conquista del federalismo fiscale ottenuta prima dal centro sinistra nella precedente legislatura, e poi completata dall'attuale governo.
Non capiamo perché Tondo debba offendersi se il mondo economico chiede di fare di più!
Ci sembrerebbe normale e assennato, invece, se sollecitata da ciò la Giunta pensasse a nuovi strumenti creditizi, visto che risorse finanziarie ce ne sono ancora, e che potrebbero essere utilizzate nella misura di almeno duecento milioni di euro, rappresentando una bella boccata di ossigeno all'economia regionale.
Purtroppo invece le critiche non vengono accettate, probabilmente perché ci si sente così "bravi" da non tollerare alcunché! Inoltre, Tondo respinge al mittente le osservazioni sull'andamento delle procedure per la realizzazione della terza corsia, liquidandole come la volontà di ironizzare su un'opera strategica per la Regione.
E' evidente che anche in questo caso il Governo regionale sia totalmente sordo perché non vuol capire che l'opera avrebbe potuto essere occasione di lavoro per molte delle nostre imprese regionali, solo se fosse stata fatta la scelta intelligente di realizzarla con più stralci (10/12) anziché il quattro previsti.
Evidentemente non si è pensato a sufficienza, o peggio, è stata una scelta calcolata, ma che non ha dato lavoro alle noste imprese!
Trieste, 25 aprile 2012