Riforma province e autonomie locali ferme al palo!
La Regione FVG è costretta a rincorrere i provvedimenti nazionali in materia di province e autonomie locali perché incapace di adempiere alla realizzazione di un progetto di riforme in materia.
E la responsabilità di ciò è evidente ai più, in quanto sia il Presidente Tondo, sia la Giunta, compresa la maggioranza di centrodestra, non hanno saputo o voluto affrontare uno dei temi più importanti per il futuro della Regione, creando condizioni di grave fibrillazione economica finanziaria.
Non ci è riuscito il “guru” voluto da Tondo, quale Assessore alle autonomie locali, Garlatti, che ha gettato la spugna di riformista dopo solo due anni di assessorato, e pare non riuscirci nemmeno il nuovo assessore, Elio De Anna.
Anzi, è evidente che ora regna il caos più totale, sia per il conflitto in atto tra il PDL e Tondo, sia per la presa di posizione estranea a qualsiasi linea politica in materia di province e comuni, da parte dell’Assessore De Anna.
È certamente molto singolare che l’ex Assessore Garlatti sia stato richiamato da De Anna a dare la sua collaborazione alla predisposizione di un’idea di riforma, ma è ancora più strano che De Anna, al fine di salvare la Provincia di Pordenone, pensi a trovare condizioni di aggregazione del Comune di Portogruaro a quel territorio.
Dimostrazione di un evidente pressappochismo più unico che raro, perché non tiene conto di una necessaria visione generale del problema per una riforma che sappia tener conto da un lato dell’intero territorio regionale e, dall’altro, della indispensabile riduzione della spesa, pena il fallimento dell’istituzione Regione che, come si sa, non dispone più delle risorse di un tempo.
È anche molto strano che l’Assessore De Anna non si ricordi che non tantissimi anni fa è stato fatto un referendum che ha visto i cittadini del Comune di Portogruaro esprimersi contro il passaggio del loro comune alla Regione FVG.
Evidentemente, visto che i tempi sono cambiati, De Anna pensa che sia possibile sparigliare le carte come se si trattasse di un semplicissimo gioco!
Invece non è così, perché il tempo che viviamo richiede serietà, impegno e, specialmente, un chiaro disegno di riforme, capace di ridistribuire quel poco di ricchezza che ci è rimasta.
Fare diversamente significa solo danneggiare i cittadini!
Trieste, 09 agosto 2012