Il nuovo consiglio di amministrazione di Autovie Venete si è insediato ufficialmente ieri. Balza subito all'occhio una stranezza legata al fatto che i due vice presidenti siano entrambi esponenti della Lega Nord, ovvero uno Segretario regionale della Lega Friulana, e l'altro espressione diretta del segretario regionale della Lega Nord del Veneto, Flavio Tosi. Questo evidenza un elemento politico importante perché, se da un lato il PDL ne esce con le ossa rotte (tra i silurati c'é anche il coordinatore provinciale di Pordenone, Consorti, uomo di Gottardo), dall'altro è evidente che c'è un forte interesse della Lega nella gestione della società. E ci chiediamo con quali fini. Forse non è da escludersi, da parte del segretario leghista del Veneto, una operazione che tenda a inglobare Autovie Venete in un ipotetico polo autostradale del nord-est, mettendo di conseguenza in forse il futuro della concessione stessa di Autovie Venete. Altro aspetto di rilievo è il fatto che, in questo momento particolarmente delicato che la società sta attraversando, in relazione alla ricerca del finanziamento per la terza corsia, del precedente consiglio di amministrazione che aveva gestito la fase propedeutica sono rimasti soltanto in tre, uno dei quali rappresentante di privati di costruttori. A questo punto è opportuno approfondire le ragione della nomina di questo singolare cda, e capire se alle spalle esista una regia occulta che speriamo non contribuisca a fare fallire l'auspicata operazione finanziaria per la realizzazione dell'opera, ancorché gravata, come è noto, da una serie d'incongruenze e di contenzioso circa la gestione commissariale.
Trieste, 15 novembre 2012
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