La cultura non deve morire!
L’Assessore alla cultura De Anna, che ieri ha comunicato agli organismi culturali della Regione i tagli operati dalla giunta, dimostra di affrontare un tema particolarmente delicato in termini meramente tecnici.
Noi siamo fortemente contrariati dall’idea che i tagli lineari siano risolutivi dei problemi, perché generano situazioni improponibili e fortemente ingiuste.
Non comprendiamo inoltre il modo superficiale con il quale De Anna abbia giustificato la riduzione dei 500 milioni di euro al bilancio regionale, addossandone la responsabilità al governo Monti.
Nulla di più improprio e scorretto, perché non saremmo in questa difficilissima situazione se la giunta Tondo, giova ripeterlo, non avesse rinunciato a ben 370 milioni, frutto della sconsiderata firma sull’accordo di programma stipulato con il ministro Tremonti.
Nascondere ciò, come De Anna ha fatto, significa cambiare le carte in tavola, tentare maldestramente di scrollarsi da dosso pesantissime responsabilità e, peggio ancora, imbrogliare il mondo della cultura.
Noi non condividiamo, infine, il pressappochismo con il quale sono stati perpetrati i tagli lineari: non si può mettere tutto sullo stesso pian. Serve piuttosto avere piena consapevolezza per definire priorità e il sostegno al mondo culturale, perché indispensabile all’elevazione intellettuale delle persone, senza tralasciare l’importanza economica e occupazionale che, anche nella nostra Regione, quel mondo determina.
De Anna abbia il coraggio e la forza di imporsi con Tondo e la giunta, reperendo risorse finanziarie che diano dignità al comparto, evitando in questo modo di far morire tante realtà culturali che operano sul nostro territorio.
Trieste, 20 novembre 2012