Immeritate rivendicazioni di Tondo!
Tondo, rispondendo a Bersani sulla questione dell'autonomia regionale e del taglio dei consiglieri, finge di dimenticare la realtà dei fatti e come si sono svolti gli eventi.
È sempre poco opportuno prendersi i meriti che non si hanno!
E Tondo sa bene che sulla riduzione del numero dei Consiglieri regionali la proposta è stata del PD e, solo per la costante e assidua insistenza, si è riusciti ad approvare questa legge, che ora Tondo vorrebbe intestarsi come il proprio fiore all'occhiello.
Purtroppo dimentica che il ritardo di approvazione di questa legge è stato causato dalle forti resistenze interne alla sua maggioranza, che costantemente impediva il concretizzarsi di qualsiasi proposta posta in discussione.
Tant'è che il costante richiamo e rimprovero del gruppo PD a Tondo in questi anni é stato quello di definirlo il Presidente di Regione del dire e non del fare.
Va inoltre ricordato che le proposte della sua maggioranza non erano certo indirizzate a ridurre, ma piuttosto ad aumentare.
Vero è invece, ed è dimostrabile, che non ha saputo difendere e utilizzare l'autonomia di questa Regione, che rischia di non essere più riconosciuta e convalidata, causa le politiche sbagliate e poco attente esercitate da Tondo e dalla sua Giunta.
Non è pensabile nè accettabile che un governatore di Regione a statuto speciale non abbia saputo far valere al governo nazionale i valori e le prerogative da sempre riconosciute a questa Regione, e ancor più non è accettabile il rischio che, a causa della sua poca attenzione e determinazione, si confermi il venir meno di tutte quelle prerogative che l'autonomia e la specialità dovrebbero garantire al Friuli Venezia Giulia.
La sua difesa in questo senso fa acqua da tutte le parti e, purtroppo, le parole senza i fatti si traducono in una paola: nulla!
Trieste, 24 novembre 2012