Da più di due anni sentiamo parlare di riforma delle Ater senza che ci sia nulla di concreto! Il nulla si aggiunge al niente della riforma della prima casa, se non con qualche ritocco legislativo, fatto solo per penalizzare i cittadini a cui sono stati ridotti di molto i criteri di accesso, con il risultato negativo che è sotto gli occhi di tutti. E, nel caso specifico della paventata riforma dell'edilizia sovvenzionata, si bada solo alla facciata e non ai contenuti, perché in questo momento assai difficile causa la crisi economica sempre più acuta, richiederebbe, invece, di dare alloggi a chi ne ha bisogno. Bisognerebbe quindi incidere sulla legge regionale numero 6 della casa, e non tanto su una fantomatica riforma delle Ater che punta all'accorpamento per una o più Ater, il cui beneficio economico, tra l'altro, non è affatto dimostrato. Anzi, è molto probabile che tale operazione comporterebbe maggiori oneri a carico del sistema regionale. Anziché pensare a ciò, sarebbe bene che Tondo badasse ai problemi veri della gente che perde casa, perché non riesce a pagare il mutuo o l'affitto di mercato, o che è in graduatoria in attesa di un alloggio popolare. Ma, purtroppo, su questo versante regna il disinteresse totale della giunta, più attenta agli slogan elettorali di puro “maquillage”.
Trieste, 08 dicembre 2012
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