Una lezione al Paese e al mondo!
Sono passati ben 37 anni dal terremoto che devasto il Friuli Venezia Giulia, che provocò 1000 morti, lasciando 100.000 persone senza tetto.
Nonostante il lungo tempo trascorso, il ricordo é ancora vivo più che mai nella popolazione e nelle Istituzioni.
Un esempio di ricostruzione da non dimenticare perché, grazie all'impegno di tutte le genti, del Parlamento nazionale, della Regione e del sistema delle autonomie locali con i Sindaci che s'impegnarono in prima persona, ha consentito un'ottima ricostruzione e un fulgido modello di sviluppo economico, sociale e culturale.
Tutto ciò lo dobbiamo all'intelligenza dei legislatori del tempo, Parlamentari e Consiglieri regionali che seppero mettersi insieme senza distinzione di colore politico, per ottenere dallo Stato le deleghe necessarie a ricostruire e sviluppare il territorio devastato dal sisma e le indispensabili risorse finanziarie.
Un'azione che vide il Governo nazionale con quello regionale come un corpo unico finalizzato a ridare speranza e fiducia alle popolazioni del Friuli Venezia Giulia. E ciò fu possibile anche grazie all'allora Presidente della Regione, avv. Antonio Comelli prima e Andriano Biasutti poi che seppero interpretare le esigenze del territorio che in sintesi diedero corso alla ricostruzione partendo dalle fabbriche, poi le case, poi le scuole, poi le chiese.
Un'opera di ricostruzione e di sviluppo che consentì al nostro territorio di realizzare l'autostrada Udine-Tarvisio, il raddoppio della ferrovia e la costruzione dell'Università d Udine. E fu possibile fare un tanto grazie alla grande solidarietà che coinvolse la popolazione, i partiti e le istituzioni, nella convinzione che il FVG sarebbe risorto solo con l'impegno corale di tutti.
Un'operazione esemplare che ancor oggi è un esempio di fulgida ricostruzione e sviluppo!
Lì, 06 maggio 2013