" Aziende pubbliche in svendita! "
Hera è partita alla conquista dei servizi pubblici della Regione.
Acegas di Trieste è già stata acquistata e sono state avviate le trattative per Amga di Udine.Un'operazione che si vorrebbe far passare sotto silenzio per nascondere tutte le conseguenze sfavorevoli per i nostri cittadini.
Hera, per chi non lo sapesse, è una grande società di servizi dell'Emilia Romagna, una società lungimirante che ha saputo ingrandirsi acquisendo nel tempo altre società sia private che municipalizzate.
Così come sta facendo in FVG. Se può risultare un' operazione conveniente per Acegas e Amga, perché indebitate, non può certo dirsi altrettanto conveniente per tutti gli utenti che fruiscono dei servizi per il gas, acqua e rifiuti solidi urbani.
L'erogazione di questi servizi non avra' alcuna concorrenza sul mercato, per cui il rischio di costi maggiori è quasi certo e incondizionato.
In più, c'e' il rischio che il patrimonio di queste aziende dal personale, agli automezzi, ai generi di consumo e altro ancora, si azzeri nel momento in cui Hera decidesse di usare i propri mezzi e il proprio personale con una gestione centralizzata in cui tutto parte e ritorna a Bologna.
Ne conseguirebbe quindi che la nostra Regione avrebbe solo uscite, nessuna entrata e pericolo di nuova disoccupazione.
È chiaro che l'annoso problema raccolta rifiuti e servizi vari da diversi anni presenta gravi difficoltà con perdite crescenti senza servizi eccellenti.
Si è voluto arrivare al soffocamento e quindi all'indebitamento senza mai proporsi o valutare un modo che, pur contenendo la spesa, potesse anche migliorare il servizio.
Intendo dire che è stata persa un' occasione importante di aggregazione di più società per tutto il territorio regionale che avrebbe permesso di operare a largo raggio, con lungimiranza e con l'obiettivo di costituire una società di grandi dimensioni tale da essere competitiva sul mercato.
Si è arrivati a questo punto perché ognuno ha voluto mantenere il proprio "orticello", non pensando al bene comune, senza ampliare il proprio punto di vista perdendo la sfida della globalizzazione.
Si è aspettato troppo ed ora il pericolo è anche di svendere le aziende pubbliche in modo quasi incondizionato.
Credo che una riflessione sia d'obbligo, così come l'impegno di non cedere tutto con facilità per salvaguardare l'autonomia della nostra Regione per tutelare gli interessi dei nostri cittadini.
Addì, 07 settembre 2013