" FINANZIARIE IN FORTE DIFFICOLTA'! "
Il Consiglio regionale, attraverso la competente commissione, ha audito i vertici di due importanti finanziarie, Medio Credito e Friulia Spa.
Giova ricordare che le partecipate in questione sono stati strumenti operativi della Regione fondamentali per il sostegno delle aziende regionali e per lo sviluppo economico del territorio.
Quanto emerso in commissione, in particolare la necessità per Medio Credito di una rapida, ulteriore capitalizzazione di cinquanta milioni di euro e di nuove risorse finanziarie per Friulia, ha posto l'accento sulla difficile situazione in atto.
Tali richieste dovrebbero generare forte preoccupazione per il futuro delle finanziarie, per le casse della Regione (azionista di maggioranza assoluta che deve trovare le risorse) e per le aziende produttive beneficiarie degli interventi finanziari.
Un problema molto difficile e complesso che richiede decisioni lungimiranti basate su un piano industriale che dia prospettive certe alle partecipate regionali e certezze al comparto produttivo.
Invece, allo stato attuale, non è dato sapere quali siano le linee strategiche con cui il centro sinistra intende fondare la sua azione di "salvataggio" sia di Medio Credito che di Friulia.
Se sono chiare le ragioni che costringono Medio Credito a una ulteriore capitalizzazione (consistenti sofferenze finanziarie) non sono altrettanto chiare le sue prospettive di crescita stante il venir meno di molte provviste della Regione per la gestione dei finanziamenti prima casa, commercio e artigianato.
Friulia si trova in una condizione drammatica sia per la grave vicenda finanziaria per la realizzazione della terza corsia, sia per l'imminente scadenza del contratto con le banche che sette anni fa parteciparono con l'apporto di ben 120 milioni di euro per sostenere le imprese del territorio.
Oggi non si conosce l'entità del finanziamenti dati alle diverse aziende che ne hanno fatto richiesta, tantomeno quante di queste hanno restituito a Friulia gli interventi finanziari e quante non restituiranno alcunché perché fallite.
Anche in questa situazione la richiesta di altre risorse alla Regione (supposto che ne abbia) non è accompagnata da nessun piano di sviluppo industriale.
Questo scenario non depone a favore di una rapida e positiva soluzione del problema ma quello che più preoccupa e' constatare che non traspare alcuna strategia, tanto meno un' idea di politica industriale e di quanto la maggioranza intende fare.
Addì, 19 settembre 2013