Stop alla pressione fiscale!
La legge di Stabilità, in discussione al Parlamento, contiene elementi negativi come la nuova tassa per i rifiuti che metterà le aziende commerciali, in particolare, nella condizione di chiudere i battenti.
Esercizi pubblici che già risentono pesantemente gli effetti della crisi economica che in virtù del nuovo balzello posto dal Governo, pagheranno dal 150 al 300% in più il costo della bolletta del servizio raccolta rifiuti.
Come non bastasse, ritorna in ballo, ancorché surrettiziamente, anche la tassa sulla casa, quella stessa tassa che è stata cancellata solo un mese fa con il decreto del fare già convertito in legge.
Anche in questo caso con una mano il Governo toglie ma con l'altra introduce nuove imposte e tasse a carico di cittadini, famiglie e imprese con l'unico risultato di creare maggiori povertà.
Tutto ciò accade perché non esistendo chiarezza sul progetto di razionalizzazione della spesa dello Stato che, com'è noto costa ottocento miliardi di euro all'anno, in modo particolare per la cosiddetta spesa improduttiva, l'unica modalità che il Governo individua per far quadrare i conti e' l'aumentare le tasse.
C'è da riconoscere inoltre che l'introduzione nella legge di Stabilita del Cuneo Fiscale, potrebbe sembrare positiva per le sorti delle imprese, del costo del lavoro e per l'occupazione.
Nella realtà, invece, l'applicazione di questa legge, anche causa l'esiguità delle risorse messe a disposizione dal Governo, ha solo l'effetto del cosiddetto pannicello caldo perché le aziende non potranno avere maggiore competitività sui mercati internazionali.
Quindi non ci saranno nuove assunzioni ma solo altre chiusure di aziende con la conseguente ulteriore diminuzione degli occupati.
Tergiversare con un Governo che preferisce tirare a campare vivendo sui compromessi quotidiani anziché incidere con riforme vere e razionalizzazione della spesa pubblica significa correre rapidamente verso la perdita di ulteriore credibilità nei confronti delle Istituzioni e della politica da parte dei cittadini.
Addì, 03 novembre 2013