Chiarezza e trasparenza per Autovie e terza corsia!
C'è un preoccupante vuoto assoluto che regna in Regione rispetto alla situazione relativa alla terza corsia, opera che ormai rischia di diventare una chimera a fronte del fatto che ol tanto atteso finanziamento che avrebbe dovuto arrivare ancora nello scorso anno, non vi è alcuna traccia.
Viene da chiedersi cosa stia facendo di concreto il Commissario straordinario, dopo i vari interventi di natura mediatica successivi alla sua fresca nomina, che davano per fatte sia l'operazione finanziaria che la stessa opera.
Al di la, infatti, dell'emendamento che è in discussione al Senato per ottenere gli agognati centosessanta milioni di euro (che a dir il vero servirebbero ben poco rispetto alle reali esigenze), tutto appare completamente fermo, fatto salvo, evidentemente, i lavori del primo lotto che sono in corso.
Per il resto, il mondo della imprenditoria, in particolare, si attende di capire quali saranno i tempi per il completamento di quella che rappresenta senza dubbio una infrastruttura strategica non solo per la nostra Regione e che a oggi appaiono del tutto fumosi.
D'altro canto è anche vero che già il crono programma presentato nel 2008 dall'allora Commissario straordinario e dall'assessore regionale, è completamente saltato considerato che il completamento dell'opera era previsto entro il 2015.
Il ritardo accumulato è decisamente considerevole tant'è che ora la domanda che sorge riguarda le modalità con le quali Autovie venete affronterà, in questo periodo, come previsto dalla normativa, la revisione del piano finanziario con il Ministero delle Infrastrutture.
È indubbio che ci sarà inevitabilmente una sua revisione al ribasso che comporterà certamente tempi di attuazione del piano stesso molto più lunghi, con inevitabili ritardi e riduzioni di qualche opera autostradale della terza corsia.
Che cosa sta facendo in tutto questo contesto il Commissario al di la delle tante parole spese? Sicuramente non basta il fatto che ci sia stato da parte del Ministro Lupi il riconoscimento della strategicità dell'opera, peraltro di per se già a suo tempo riconosciuta dalla legge obiettivo, così come non servono i proclami rispetto ai centosessanta milioni se non una certa chiarezza e trasparenza in merito alla reale situazione.
A questo proposito è necessario capire come la Regione si stia muovendo rispetto alla scadenza della concessione in capo ad Autovie anche e soprattutto per tranquillizzare in qualche modo gli oltre seicento dipendenti della società.
Sono questioni che richiedono risposte rapide da chi oggi si trova a governare la Regione con le relative responsabilità.
Addì, 13 novembre 2013