Agire per evitare il default!
Le difficoltà che il Governo nazionale incontra nel tracciare una linea politica strategica sia per l'economia sia per le riforme istituzionali e per la legge elettorale con la Consulta che ne ha sancito l'incostituzionalità del Porcellum dando un sonoro schiaffo ai partiti e al parlamento, diventa sempre più evidente.
Quasi a segnalare l'impotenza delle forze politiche, incapaci di reagire, si aggiungono le rimostranze di cittadini che si organizzano in comitati ma anche di titolari degli esercizi pubblici che sono prossimi alla chiusura.
Il lavoro che manca generando disoccupazione e inoccupazione in particolare per i giovani, non trova preparato il Governo a proporre soluzioni per una diversa tassazione che consenta alle imprese di ritrovare speranza e competitività' sul mercato internazionale.
Si ha l'impressione che non ci sia consapevolezza di dover agire con urgenza per evitare il peggio considerati i fermenti sempre più evidenti che si manifestano nella società da parte delle diverse articolazioni che la compongono.
L'ultimo caso che causa irritazione anche nel comparto dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi e così via) riguarda il nuovo balzello (TARES) che in questi giorni viene consegnato ai diretti interessati.
Un salasso così forte che vede aumentato il tributo sullo smaltimento dei rifiuti che gli esercenti devono versare allo Stato e agli enti locali in una misura tale da determinare, quasi sicuramente, la possibile chiusura delle attività commerciali.
Tante micro aziende che chiudendo causeranno una ulteriore perdita di occupazione e di afflusso tributario alle casse dell'erario. Insomma sembra incredibile che la politica non capisca che oramai le risorse finanziarie dei singoli e degli imprenditori si stanno esaurendo e che non è più accettabile spremerli.
Continuare su questa strada senza mettere mano alle riforme ormai ineludibili significa correre rapidamente verso il baratro del default.
Il Governo metta finalmente mano alla spesa corrente improduttiva dello Stato con tagli programmati attraverso la spending rewiev, per recuperare risorse con cui ridurre l'enorme debito pubblico e, di conseguenza, evitare nuove e vessatorie tasse.
Addì, 05 dicembre 2013