Ripensare il modo di aiutare le imprese!
Tutte le partecipare regionali vivono una situazione di difficoltà dovuta a ragioni finanziarie ma anche strutturali che le rendono in parte superate a sostenere adeguatamente le nuove esigenze del mondo dell'impresa.
La burocrazia, il sistema delle garanzie, la limitatezza di liquidità e la fragilità della struttura finanziaria delle aziende richiedono istruttorie rapide e nel contempo approfondite dei piani industriali per dare certezza d'intervento.
Ma lo stato attuale delle decisioni che l'istituzione regione dovrebbe prendere non depone a suo favore in quanto tutto è fermo e all'assunzione di responsabilità si preferisce non agire.
Non ci sono scelte strategiche sul piano industriale, tanto meno si vuole pensare a una urgente riorganizzazione delle partecipate che potrebbero essere decisive come lo furono negli anni settanta per le piccolo e medie imprese.
Tre finanziarie che oggi operano l'una all'insaputa dell'altra con il rischio reale che i finanziamenti alle attività economiche siano fatti in maniera disordinata e, purtroppo, senza risultati industriali efficaci.
Quindi bisogna procedere alla riorganizzazione delle partecipare con una riforma profonda che magari le unifichi e che metta insieme le rispettive risorse finanziarie sia per gli interventi nel capitale di rischio che per i finanziamenti agevolati per gli investimenti. Una riforma che darebbe indubbi vantaggi non solo per un ottimale coordinamento ma anche per un minor costo di gestione della struttura e per un'accelerazione dei tempi di istruttoria.
Purtroppo sono passati otto mesi di governo regionale ma oltre all'aumento della dotazione dei fondi di rotazione, non si è visto altro.
Quindi oggi non ci sono più alibi di sorta per cui il Governo regionale deve cominciare a correre se non vuole essere travolto dalle manifestazioni di piazza che si fanno sentire a volte anche con prepotenza.
Bisogna fare presto prima che le imprese muoiano proprio tutte!
Addì, 11 dicembre 2013