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Rilanciare lo sviluppo con il territorio!
La riforma del sistema delle autonomie locali non può prescindere dalla riorganizzazione delle funzioni e competenze della Regione FVG.
La sfida deve saper coniugare la politica delle riforme con la riorganizzazione del territorio ponendolo nella condizione di svolgere nuove funzioni che ne rilancino le potenzialità di sviluppo.
Ma, nonostante il Consiglio delle Autonomie abbia espresso parere favorevole alle linee guida per la riforma del sistema delle autonomie, non ha ottenuto lo stesso risultato il disegno di legge di riforma delle Province che è stato sonoramente bocciato dal medesimo Consiglio. Francamente non era possibile che le cose andassero diversamente atteso che sia alle linee guida che al ddl di riforma manca una prospettiva strategica.
E' pure assente una politica sulla tipologia di area vasta che s'intende realizzare e, in particolare, non c'è un segno per lo sviluppo economico, sociale e culturale.
Il limite della proposta del Governo regionale e' dovuta al fatto che copia il sistema dell'Emilia che, però, ha una impostazione diversa da quella della nostra Regione mettendo in evidenza tutti i suoi limiti per un riordino di modesta tattica. Si rende necessario partire dalla individuazione di ambiti già esistenti con confini modificabili sulla base delle effettive esigenze.
E' cioè necessario che siano i Comuni a disegnare lo sviluppo che intendono realizzare. Nella realtà, invece, la Regione riaccentra tanti poteri togliendoli alle Province con il rischio elevato di uccidere la vitalità che ancora c'è nei territori.
La Regione deve fare solo leggi strategiche lasciando tutto il resto ai territori. A questo punto, le fusioni dei Comuni potrebbero non servire in quanto sarebbe sufficiente delineare ambiti territoriali di aggregazione cambiando i processi organizzativi.
Purtroppo il disegno del Governo regionale mette in evidenza solo uno scenario di breve durata.