Politica industriale regionale inadeguata!
Electrolux, Ferriera di Servola, Ideal Standard, Domino e Latterie friulane tutte aziende in crisi con qualcuna a rischio chiusura.
Senza contare poi che a cascata anche l'indotto ne risente trovandosi a sua volta in grave difficoltà .
Crisi aziendali alle quali la politica e le istituzioni stanno cercando alacremente soluzioni possibili per evitare il peggio sia sotto il profilo occupazionale che economico.
Una situazione molto pesante con il rischio che la Regione subisca ancora una forte riduzione delle proprie entrate. Intanto il territorio regionale si sta impoverendo sempre più ogni giorno che passa, vuoi per il pericolo concreto di trasferimento delle sedi legali di aziende produttive e di servizi in altre Regioni, vuoi per il preoccupante aumento della disoccupazione.
Fattori che causano gravi danni finanziari alla Regione FVG per minori entrate di Irpef, Irap e IVA con conseguenti maggiori fabbisogni di welfare per tante famiglie che non sono più nelle condizioni economiche per fronteggiare le loro esigenze.
Sperare nella ripresa non è sufficiente specialmente se non si vedono concrete situazioni che ne giustifichino tale enunciazione.
Anzi, i tanti tavoli di crisi aperti nella nostra Regione fanno pensare che la ripresa sia molto lontana dal verificarsi effettivamente.
Come, d'altra parte, non si può non vedere che chi, come la Regione, anziché sforzarsi nel proporre soluzioni utilizzando gli strumenti finanziari e legislativi, tende a ricercare capri espiatori pur di non assumersi fino in fondo le proprie responsabilità.
Un atteggiamento pilatesco che crea condizioni pericolosissime che allontanano le soluzioni possibili. Sappiamo da sempre che l'unità d'intenti aiuta molto e che le conflittualità fanno perdere credibilità alle istituzioni.
Ed è quanto sta accadendo per le vertenze in corso, in modo particolare per Electrolux e Ideal Standard dove la Regione con il suo Presidente anziché sforzarsi di mettere insieme tutte le parti per dimostrare che c'è forza politica e unità d'intenti, accende uno scontro con il Governo nazionale chiedendo le dimissioni del Ministro per lo Sviluppo Economico.
Chiaramente, tale iniziativa dà forza alla controparte che vede dividersi il fronte istituzionale consentendole di perseguire il suo disegno di delocalizzare le due attività produttive.
Questi comportamenti mettono in chiara evidenza come non ci sia una incisiva linea strategica di politica industriale ma solo la volontà dello scarica barile allo scopo di mettere le mani avanti in vista di una possibile conclusione negativa delle trattative in atto.
Alla Regione non basterà dire che mette sul tavolo cento milioni per l'Electrolux quando è risaputo invece che quei denari sono già finalizzati per ben altre esigenze del comparto produttivo e che non sono sicuramente risolutivi delle sue esigenze.
Una situazione davvero preoccupante causa la crisi globale peggiorata in sede locale da una politica regionale non la riesce ad aggredire in modo serio e adeguato.
Addì, 26 gennaio 2014