Molte incertezze per Friulia e MC FVG!
Sentita la relazione dell'Assessore regionale alle finanze e patrimonio sull'andamento delle partecipate Friulia Holding e Medio Credito FVG, in occasione dell'apposita audizione svoltasi in Commissione consiliare, non pare esserci alcuna novità circa il loro futuro. Infatti si è genericamente annunciato che la giunta regionale sta pensando a come riformare la holding e a come ridisegnare una nuova missione per Medio Credito che dovrà occuparsi solo di piccola e media impresa e che non dovrà più intervenire al di fuori dei confini della Regione.
Una affermazione rischiosa potenzialmente che potrebbe avere delle conseguenze fino alla richiesta di recesso da parte di alcuni soci di MC. È stata prospettata dall'Assessore la creazione di fondi che gestirebbero immobili dati in garanzia dei prestiti, che hanno perso valore.
Operazione molto complessa il cui esito pare essere incerto sia per i tempi necessari a realizzare il progetto, sia per i risultati assolutamente incerti. Positivo è stato l'annuncio della ricapitalizzazione di Friulia e di Medio Credito, rispettivamente 17 e 32 milioni di euro) utilizzando risorse che sono già state accantonate con la manovra di assestamento di bilancio, recentemente approvata dal Consiglio regionale. Però null'altro di effettivamente concreto é emerso dall'audizione consiliare.
Tutti i nodi sono rimasti aperti: per la ricapitalizzazione di Medio Credito non é dato sapere quale sia il piano industriale che assicuri il suo rilancio produttivo e di tenuta della struttura finanziaria; neanche per Friulia che si trova anch'essa con una situazione finanziaria deficitaria (- 32 milioni), stato detto in quale modo s'intende rilanciarla per consentirle di svolgere la sua missione di sostegno alle piccole e medie imprese intervenendo nei loro capitali di rischio e attraverso operazioni di finanziamento.
Nulla si dice su come s'intende assicurare la prospettiva economico-finanziaria alla Holding Friulia atteso che la società Autovie Venete non pare più essere nella condizione di avere sufficienti utili di bilancio per alimentare la stessa Friulia sia per le sue spese di funzionamento che d'investimento.
E anche l'aumento di capitale potrebbe causare delle reazioni da parte dei soci privati non aderendovi o esercitando il loro diritto di conversione in azioni di autovie venete, diritto che a quanto risulta appartiene ancora a loro. Purtroppo ancora oggi la situazione in Friulia non appare efficace come dovrebbe essere, stante il fatto che emerge solo la latitanza del consiglio di amministrazione che non opera con l'impegno che dovrebbe.
Si spera comunque che le decisioni del Governo regionale non tardino ad arrivare perché altrimenti non é immaginabile pensare a una politica di sviluppo industriale delle nostre aziende che hanno bisogno di sostegno finanziario per fronteggiare i difficili momenti attuali dati dalla negativa congiuntura in essere.
Addì, 05 febbraio 2014