Rischio scippo autonomia regionale!
Fra le priorità del Governo Letta e fortemente sostenuta dal neo Segretario PD, Renzi, c'è la modifica del titolo V della Costituzione che prevede una radicale riforma dell'attuale assetto istituzionale di Comuni, Province e Regioni.
Un provvedimento legislativo molto importante che consentirà di snellire l'attuale configurazione organizzativa delle autonomie locali ma che potrebbe ledere le prerogative delle regioni autonome e speciali come la Regione Friuli Venezia Giulia.
Quindi, su questa questione l'attenzione politica dovrebbe essere massima affinché siano tutelate le esigenze della nostra Regione che, com'è noto, vive ancora una condizione geopolitica particolare che dopo l'apertura della Comunità europea ai Paesi Balcani, ha subito ricadute non positive sul piano economico, sociale e culturale.
In questi ultimi tempi, sembrerebbe che la volontà del Governo nazionale e della sua maggioranza, sia di accelerare l'iter di approvazione della modifica del titolo V della Costituzione per mantenere fede all'impegno di fare presto sul versante delle riforme per recuperare risorse finanziarie dalla ristrutturazione dell'assetto istituzionale.
Ma ci sono anche altre motivazioni che spingono il Parlamento a operare rapidamente per approvare la riforma: dare concreta attuazione alla volontà di accentrare in sede nazionale molte competenze che nel passato erano state delegate alle Regioni.
Un disegno politico chiaro che, se attuato, sconquasserebbe le potestà di competenza della nostra Regione come, ad esempio, ma non solo, quella primaria in materia di auto governo delle autonomie locali che, appunto, verrebbe riassorbita dal Governo nazionale.
E, purtroppo, di fronte a questo possibile nuovo scenario non positivo per il nostro territorio, non si sono prese di posizione sia da parte della maggioranza sia dall'opposizione, a difesa di ciò che i padri fondatori della Regione avevano con fatica conquistato, ottenendo la salvaguardia costituzionale data dallo Statuto di Autonomia e Specialità.
Perciò, la preoccupazione che un tale disegno di destrutturazione dell'organizzazione del nostro sistema di autonomie locali, sia politicamente sostenuto anche in sede locale visto il preoccupante silenzio di chicchessia, deve sollecitare l'assemblea regionale, a vigilare attentamente per evitare che si attui un altro scippo che causerebbe la cancellazione di qualsiasi possibilità di governo in autonomia nell'interesse del nostro territorio.
Addì, 09 febbraio 2014