RENZI CI PROPINA UN POLPETTONE !
Domani sarà il primo giorno di Matteo Renzi, quale incaricato dal Presidente della Repubblica, per formare una maggioranza di Governo con la relativa squadra dei Ministri.
Le promesse di fare presto e bene non si contano più da tante ne sono state fatte da Renzi come l'impegno di presentare un programma che riesca già nei primi sessanta giorni, a dare le prime soluzioni ai problemi del lavoro e delle imprese con la riduzione del Cuneo fiscale.
Non manca inoltre l'assicurazione di un Consiglio dei Ministri snello con non più di dodici componenti quale primo segnale di riduzione dei costi della politica.
Impegni assunti da Renzi che sembrano già segnare il passo alla vigilia dell'inizio del suo incarico, se non altro per l' evidente frenata della tempistica improntata alla rapidità nella formazione del governo.
Tanti problemi emergenti sia per il programma di governo che allo stato attuale non solo non è conosciuto ma neanche condiviso dalle forze politiche della maggioranza, sia perché non è dato sapere quali partiti vi aderiranno così come il Nuovo Centro Destra ha dichiarato che non da' per scontata la sua partecipazione al Governo Renzi.
Appare con tutta evidenza che tra il dire e il fare ci passa il mare e che le promesse fatte con grande superficialità e accompagnate da una dose di arroganza politica, non trovano riscontro nella difficile realtà del quotidiano.
Se poi si considera che molti personaggi illustri contattati per dare la loro disponibilità ad assumere l'incarico di Ministro, non hanno accettato, si comprende quanto la situazione si stia complicando anche per Renzi che non si sa sottrarre dai riti della politica.
E dopo aver consumata la defenestrazione di Letta sembrerebbe che Renzi propini al Paese solo un polpettone avvelenato.
Renzi dovrebbe capire che non è il Principe e dovrebbe ricordare quanto ha promesso al popolo italiano: di volere l'investitura popolare con le elezioni e di non voler fare inciuci sottobanco.
L'avventura di Renzi a Palazzo Chigi nasce quindi con premesse non proprio democratiche sconfessando quanto dichiarato solo pochi giorni fa.
Speriamo sia l'unica debacle del rottamatore e che davvero si riesca a dare una sferzata al sistema Italia.
Diversamente ci troveremo in una situazione drammatica per la crisi economica e per il rispetto della democrazia.
Addì, 17 febbraio 2014