La Regione non ha una politica industriale !
Il senso delle iniziative assunte dalla Regione nell'affrontare le crisi industriali del pordenonese sembra non dare risultati concreti per la positiva soluzione delle vertenze in corso.
Pur considerando che le situazioni di Electrolux e di Ideal Standard non sono facilmente superabili, non si può sottacere l'inconsistente azione politica della Regione che si affanna più a rincorrere i problemi piuttosto che proporre un piano strategico capace di tamponare, almeno in parte, l'emorragia a cui stiamo assistendo e che, se non sarà rapidamente bloccata, porterà al dissanguamento delle due più importanti aziende della Provincia con le conseguenze negative per la produzione e l'occupazione, facilmente immaginabili.
Oltretutto si sta assistendo a un balletto volto a far credere che c'è un impegno ben preciso della Regione che sembra aver individuato un imprenditore disponibile a rilevare una parte di Ideal Standard e che, in questo modo, potrebbe risolvere almeno in parte il problema.
Salvo poi verificare che il presunto imprenditore altro non è che uno specchietto per le allodole che presto potrebbe abbandonare il campo, mettendo a nudo il bluff messo in atto allo scopo di ottenere solo per qualche mese il riconoscimento della cassa integrazione.
Questo sospetto potrebbe essere avvalorato sicuramente dal fatto che una fetta dei volumi attualmente prodotti nello stabilimento di Orcenico sono stati trasferiti allo stabilimento di Trichiana per saturare la loro produzione, di fatto svuotando di interesse lo stabilimento locale. Poiché gli ammortizzatori sociali non sono sufficienti a dare prospettiva occupazionale rispetto a una auspicabile soluzione industriale che dia continuità produttiva all'azienda, non si riscontra da parte della Regione un disegno per il rilancio di Ideal Standard o quantomeno un piano di ricollocazione dei lavoratori.
Solo l'Unione Industriale di Pordenone ha predisposto un'azione di recupero industriale di una parte dell'azienda pensando all'utilizzo del sistema cooperativistico, già collaudato nel passato per altre aziende in crisi e che ha dato risultati positivi. Inoltre, la stessa Unione degli industriali, ha anche valutato un piano di ricollocazione occupazionale dei dipendenti in esubero i quali, posti in mobilità, potrebbero essere assunti da aziende in fase di espansione già presenti sul territorio o in procinto d'insediarsi. Una dimostrazione molto interessante che potrebbe essere applicata pure a Electrolux visto che l'azienda ha presentato un progetto industriale che non promette una duratura attività produttiva in Italia.
Insomma, si deve intervenire con una politica lungimirante e propositiva che sappia prevenire per curare anziché rincorrere disordinatamente le tante crisi industriali con il risultato del nulla di fatto che finora ha contraddistinto l'azione della Regione.
Chi ha responsabilità istituzionali deve innanzitutto dire ai lavoratori come stanno le cose nella realtà dei fatti per non alimentare la rabbia che alberga in coloro che stanno per perdere il posto di lavoro.
Addì, 28 febbraio 2014