Strano silenzio su Autovie e Friulia !
Da un po' di tempo non si sente più parlare di Autovie Venete tanto meno del più grande progetto infrastrutturale dell'ultimo decennio che è l'ammodernamento dell'A4 con la rilevante spesa per la realizzazione pari a due miliardi e trecento milioni di euro.
Un impegno finanziario molto importante che potrebbe influire negativamente sulla già difficile situazione di Friulia holding, la partecipata regionale che oltre ad Autovie ha sotto il suo ombrello anche Medio Credito che a sua volta vive una difficile condizione economico-finanziaria tanto da costringere la Regione a un aumento di capitale sociale senza il quale la banca rischia il commissariamento.
Autovie Venete sta predisponendo il nuovo piano finanziario della terza corsia i cui contenuti però non sono ancora noti, anche se si vocifera che potrebbe esserci qualche sorpresa derivante dal taglio di parte delle opere per contenere i costi di realizzo.
Sulla base della difficile condizione economico-finanziaria in cui versano le partecipate regionali, il nuovo Presidente e Amministratore delegato di Friulia Holding, fino a poco tempo fa soggetto vice commissario straordinario per la terza corsia, cerca soluzioni capaci di dare continuità alla costruzione della grande opera infrastrutturale.
Un'impresa molto complicata che incontra diverse problematiche legate alla possibilità di ottenere il mutuo da parte degli istituti bancari per completare la terza corsia, all'ottenimento di un altro prestito ponte dalla Cassa Depositi e Prestiti, per pagare le imprese che stanno costruendo i primi lotti autostradali, agli aumenti dei pedaggi e alla scadenza della concessione prevista nel 2017.
Oltretutto non c'è da sottovalutare il fatto che, da un lato, l'utile di bilancio di Autovie Venete per i prossimi esercizi non sarà adeguato per remunerare le banche che hanno investito in Friulia centocinquanta milioni di euro per sostenere le imprese del territorio e, dall'altro, non sarà sufficiente ad alimentare parte delle spese di funzionamento della finanziaria stessa.
Un quadro generale negativo che richiederebbe una strategia ben definita per dare prospettiva alle partecipate che allo stato attuale purtroppo non emerge con la necessaria chiarezza .
Limitarsi a tagliare pezzi di terza corsia perché i soldi non ci sono e a implementare con finanziamenti triennali il capitale sociale di Friulia e Medio Credito senza un piano industriale serio non produrrà effetti positivi.
Nel qual caso la Regione continuerà a versare inutilmente soldi in un mare magnum senza risolvere i problemi che, anzi, continueranno ad acuirsi.
Addì, 09 marzo 2014