Dare continuità a Latterie Fiulane
Il voto contrario dell'assemblea dei lavoratori di Latterie Friulane all'accordo con la Granarolo, ha posto le condizioni per la sua liquidazione e la conseguente cessazione dell'attività.
L'accaduto, pone non poche preoccupazioni sia per la chiusura della produzione di un prodotto made in Friuli, sia perché mette in cassa integrazione guadagni duecento lavoratori al termine della quale saranno disoccupati.
Questa situazione negativa si é determinata a seguito del forte contrasto nell'ambito delle organizzazioni sindacali che si sono divise fra sostenitori di Granarolo, disponibile alla fusione con Latterie Friulane purché a determinate condizioni produttive e occupazionali, e coloro che preferiscono la strada della liquidazione.
Fatto sta che, oggi, proprio in virtù della decisione assunta dall'assemblea dei lavoratori, la cooperativa lattiero casearia é destinata a chiudere i battenti con ciò determinando la fuoriuscita dei soci conferenti nonché cancellando una tra le più importanti realtà produttive lattiero casearie del made in friuli.
E, ora, l'unica speranza rimasta é che, dopo il rinvio dell'incontro ministeriale del 14 al 15 marzo, si ricomponga la difficile vertenza in corso con l'intesa di tutte le sigle sindacali.
Solo in questo caso la Granarolo, dopo aver ritirato la sua proposta industriale, potrebbe ritornare in campo avviando la fusione con Latterie Friulane e in questo modo assicurando continuità produttiva e occupazione a buona parte del personale.
In questo momento compete alla Regione dare impulso alla vertenza in atto dimostrando capacità di mediazione e convincimento affinché le parti in causa condividano un'intesa adeguata per dare prospettiva all'attività produttiva.
Diversamente, aumenterebbero i disoccupati e le aziende che chiudono i battenti con le conseguenti ulteriori perdite di entrate nelle casse della regione che, com'é noto, sono già abbondantemente dissanguate.
Addì, 16 marzo 2014