Lo scenario della crisi chiede risposte concrete!
Non è passata inosservata neanche al Corriere della Sera di ieri, la situazione di crisi che sta interessando la nostra Regione con numeri assai preoccupanti.
Infatti, secondo il quotidiano nazionale, allo stato attuale ci sarebbero 3.400 posti di lavoro in pericolo a cui però bisogna aggiungere anche i dati riguardanti l'Electrolux. Per cui tale cifra aumenterebbe in maniera notevole aggiungendo i numeri legati all'indotto.
È chiaro che alla luce di questo, va fatta un'attenta analisi e una approfondita riflessione anche perché queste cifre non vanno lette soltanto come numeri a se stanti in quanto ci sono famiglie con tutta una serie di problematiche che investono non solo il settore economico ma anche quello sociale.
Viene da pensare se questa giunta regionale, con un Presidente part-time che fa spola Roma-Trieste e viceversa, é realmente in grado di affrontare tale traumatica situazione. È anche vero che la stessa Presidente ha annunciato di voler nominare un manager in grado di gestire le tante area di crisi.
Però, se così dovesse essere, c'è da chiedersi che cosa stanno a fare gli assessori regionali, in modo particolare quelli che si occupano di attività produttive e del lavoro, con le rispettive Direzione regionali.
Pensare a una figura esterna alla giunta, probabilmente proveniente da fuori Regione, al di la del fatto che come ha dichiarato la Presidente ciò darebbe “maggiore efficienza all'azione dell'esecutivo”, é chiaro che appare come una sorta di sconfitta rispetto alle scelte che la stessa Presidente ha fatto per la sua giunta.
D'altro canto ormai i tavoli aperti in regione sono tanti e tali (trenta), che nemmeno “superman Bolzonello” é in grado di gestirli.
È comunque urgente che si prenda atto in maniera forte e chiara da parte di tutte le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione di una situazione che sta creando notevoli problemi in tutti i settori produttivi, per cui è oltremodo indispensabile che tutti si rimbocchino le maniche in modo concreto cercando di salvare il salvabile ma che per fare ciò ci vuole un piano industriale da parte della Regione del quale, finora, non si ha alcuna traccia.
Sarebbe indispensabile che la Regione attraverso il suo Presidente di ritorno dai suoi viaggi romani, aprisse un confronto complessivo che coinvolga tutti i settori economici considerato che lo stanziamento a bilancio di centocinquanta mila euro perché cento e cinquanta mila euro previsti a bilancio per fare un piano industriale, non risolve affatto i tanti problemi esistenti.
È chiaro che questo confronto di carattere generale con tutto il mondo produttivo, deve anche essere collegato ai piani delle finanziarie regionali le quali, com'è noto, non stanno purtroppo attraversando un momento felice.
Prova ne è il fatto che Medio Credito necessità di una robusta iniezione di cento milioni di euro nel prossimo triennio, mentre nulla si sa ancora per quanto riguarda Friulia attorno alla quale regna uno strano, quanto incomprensibile silenzio.
Con questo scenario desolante c'è solo da augurarsi che da un lato i lavoratori abbiano presto risposte certe sul loro futuro ma, nello stesso tempo, chi ha la principale responsabilità di governo, non lo faccia soltanto per avere dei ritorni personali di natura mediatica ma che, invece, operi per affrontarli concretamente e, doverosamente, a tempo pieno.
Addì, 31 marzo 2014