Provvedimenti frettolosi !
Approvata la manovra con cui il Governo di Matteo Renzi elargirà bonus alle persone con redditi tra i 24/26 mila euro annui, vengono ora alla luce problematiche di vario genere sia per quanto concerne l'equità sociale sia per l'incertezza delle coperture finanziarie sia per i nascosti nuovi tagli alla spesa scaricati a Comuni e Regioni.
Una operazione che oltre ad avere un indiscutibile sapore elettorale mette in evidenza una discriminazione nell'attribuzione del bonus di ottanta euro perché non considera il reddito del nucleo famigliare bensì delle singole persone fisiche.
Con la conseguenza che chi ha più bisogno viene escluso dal beneficio in favore di chi ha meno necessità: se nel nucleo famigliare lavorano due persone con una retribuzione di 24 mila euro lordi annui ciascuno, avranno diritto a 80 più 80 euro; nel caso in cui nella famiglia lavora solo una persona e percepisce poco più di 24 mila euro annui lordi, non avrà diritto a nessun bonus.
Come si vede, si tratta di una operazione iniqua non solo per l'esclusione degli incapienti ma anche per molti nuclei famigliari maggiormente bisognosi di sostegno che non otterranno alcunché oltre che essere un provvedimento una tantum ma non strutturale. Evidentemente è prevalso il messaggio subliminale del Presidente del Consiglio dei Ministri (10 miliardi di euro a 10 milioni di italiani) rispetto a un provvedimento equo e solidale come avrebbe dovuto essere allo scopo di carpire consenso elettorale per le prossime elezioni Europee.
Da non sottovalutare inoltre la mancanza di chiarezza relativa alla copertura finanziaria che per un verso sembrerebbe legata all'esito futuro di certe operazioni di cosiddetta "finanza creativa" e per un altro da altri nuovi tagli alla spesa posti a carico di Comuni e Regioni che, com'è noto, sono già in una grave condizione di fibrillazione finanziaria che non consente loro di assicurare i servizi pubblici essenziali.
Ciò nonostante, il Governo nazionale, allo scopo di reperire le risorse necessarie per dare copertura a questi provvedimenti, rinvia il tutto al capitolo più corposo dell'intera manovra fiscale che è la prossima legge di stabilità con la quale si finanzierà il taglio dell'Irpef che richiederà 14 miliardi di euro.
Insomma una manovra politica con molte incertezze che mette in luce come sia pessima consigliera l'eccessiva fretta che accompagna i provvedimenti del Governo Renzi.
Addì, 20 aprile 2014