TEMPI DURI PER LA REGIONE
Anche in Regione come per il Governo nazionale le attività politiche subiscono un forte rallentamento dovuto al l'imminente elezione del Consiglio Europeo.
A Roma i Parlamentari alzano il livello di richieste sui provvedimenti del Governo consapevoli di esercitare più peso proprio in virtù della competizione elettorale in corso mentre a Trieste si fermano le riforme come quella della sanità, per paura che il PD, partito della Presidente, possa perdere consensi.
Insomma gli attuali governanti, ancorché rappresentino il nuovo, hanno fatto proprio il modus operandi dei loro predecessori che tanto hanno contestato. In un solo anno, il Governo della Presidente ha prodotto così tanti danni acuendo la già precaria situazione lasciata in eredità dal centro destra nella precedente legislatura.
Tra linee guida, consultazioni territoriali e rinvii di vario genere i risultati sinora conseguiti non sono altro che il posticipo delle decisioni a tempi migliori. Ma intanto i problemi regionali aumentano e si sovrappongono al punto da porre in stallo la macchina legislativa incapace di operare per la evidente mancanza di linea politica e di strategia del Governo.
Però, ai tanti roboanti annunci e proclami, non seguono fatti concreti al punto che presto, con l'assestamento di bilancio, si toccherà con mano la gravità anche della situazione finanziaria che metterà ancor più in evidenza la notevole perdita di potestà autonoma della nostra Regione.
Infatti i continui provvedimenti del Governo nazionale che impongono al FVG di partecipare all'abbattimento del debito pubblico, alla riduzione della spesa sanitaria nazionale nonostante ce la paghiamo, e tanti altri balzelli vari senza che nessuno sia in grado di difendere le nostre prerogative, metteranno in ginocchio il sistema.
Quindi l'entità dell'avanzo presunto di bilancio dovrà essere in gran parte utilizzato per spesare le richieste del Governo Renzi ma non consentirà di mettere neanche una zeppa alle gravi difficoltà economico-finanziarie del comparto socio-sanitario il quale, di conseguenza, perderà l'efficienza finora dimostrata in favore dell'utente.
Insomma mancano soldi, mancano le riforme annunciate che evidenziano non solo gravi ritardi ma anche confusi obiettivi da raggiungere come tra l'altro denunciato dalle diverse rappresentanze della società.
Perciò si profilano tempi duri per la Regione con nubi sempre più dense a sovrastarla causa l'inadeguatezza del suo governo e della sua Presidente che non è stata fino a questo momento capace, come dice Tondo, di recuperare i tanti denari lasciati a Roma per colpa del sciagurato accordo Tondo-Tremonti.
Addí, 30 aprile 2014