Basta parole !
Quanto accaduto nei giorni scorsi a Refrontolo, ancora una volta mette in evidenza i gravi danni che il dissesto idrogeologico provoca alle persone, ai beni mobili e immobili e al territorio. Le ragioni sono sempre le stesse: scarsa o peggio mancata manutenzione dei corsi d'acqua!
Ma anche la ritardata attuazione di gran parte dei piani di sistemazione idraulica e idrogeologica per la messa in sicurezza delle popolazioni è un altro motivo che deve far preoccupare le istituzioni sulla assoluta necessità di accelerare i tempi per realizzare opere che rappresentino una concreta e reale difesa del suolo.
Solo con la prevenzione è possibile evitare o quantomeno abbassare il rischio che gli eventi calamitosi possono provocare danni come quelli che purtroppo abbiamo visto più volte nel passato. E ciò che più infastidisce è assistere che al verificarsi della calamità naturale, tutti si richiamano al bisogno di fare prevenzione salvo poi, trascorso qualche tempo, far cadere nel dimenticatoio tutti i buoni propositi.
Uno dei casi più emblematici è quello relativo alla mancata applicazione del piano stralcio dell'autorità di bacino dell'alto adriattico di Venezia che prevede, tra le varie opere, anche la realizzazione delle casse di espansione per la sicurezza delle popolazioni rivierasche da Codroipo a Latisana.
Quel territorio che venne duramente colpito nel 1966 a seguito dell'esondazione del fiume Tagliamento provocando, anche in quella occasione, tanti morti e notevoli danni alle cose. Opere di sistemazione idraulica che ancora oggi sono lettera morta nonostante lo Stato abbia, da molti anni, già accreditato alla Regione FVG gran parte dei soldi per la loro realizzazione, (solo per le casse di espansione sono fermi da anni circa 40 milioni di euro).
Non è sufficiente affermare, come oggi accade, che al ripetersi di sciagure originate dal dissesto idrogeologico bisogna cambiare rotta nella gestione del territorio, se poi non si fa nulla come nel caso del Piano Stralcio per il Tagliamento.
Infatti, non si può dimenticare che il Governo Tondo si inventò il Laboratorio Tagliamento per decidere se fare o non fare le casse sul Tagliamento con il risultato di aver perso tanto tempo inutilmente. Fatto che continua anche con l'avvento del Governo Serracchiani che ha concluso i lavori del Lavoratorio decidendo di non fare le Casse bensì altre opere tra le quali la diaframmatura degli argini del fiume stesso. Ma intanto sono trascorsi troppi anni senza fare alcunché.
A questo punto c'è da sperare che non intervengano altre calamità nel FVG perché se malauguratamente accadessero e provocassero danneggiamenti vari agli uomini e alle strutture, nulla giustificherebbe quegli amministratori che anziché agire, continuano a parlare a vuoto, elencando opere già realizzate senza alcun loro merito oppure assicurando che d'ora in poi ci sarà il cambio di rotta, il giro di volta!
Addì, 05 agosto 2014