Dragaggi: finalmente qualcosa si muove!
Alla cerimonia di inizio dei lavori dei dragaggi del Corno, sorrideva l’Assessore Santoro nonostante i notevoli problemi non ancora risolti con i pendolari delle ferrovie e sorrideva anche la Presidente Serracchiani che raccoglie il “seminato” da altri. La stampa non ha inquadrato gli imprenditori locali, che sorridevano di sicuro, avendo tanto aspettato questo momento di miglioramento della sicurezza della navigazione per la logistica della zona industriale più importante del Friuli. Riparte un dragaggio che poteva essere completato tre anni fa se i lavori non fossero stati bloccati da una “indagine giudiziaria che non si conclude mai”. Lo dice Legambiente Nazionale che nel dossier “cattive acque” pubblicato per la Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo 2015 ha esaminato in dettaglio anche la situazione della Laguna di Grado e Marano oggetto di inquinamento da mercurio dagli anni 30. E quello che la Giunta Regionale celebra come un suo successo (dimenticandosi di tutte le attività commissariali che lo hanno reso possibile) è iniziato alcuni anni fa con la progettazione, l’appalto e con l’intervento nel 2013 del Ministro Clini (si proprio quello!!) che ha eliminato il SIN in Laguna ma non ha comunque consentito la restituzione delle aree agli usi legittimi; ora quel progetto, già da tempo attuato per un terzo, trova conclusione dopo la variante in corso d’opera che ha cambiato non gli obiettivi del progetto e nemmeno i costi, ma la destinazione dei sedimenti dragati oggi prevista “tal quali” in varie aree lagunari: praticamente un altro progetto!
Proprio su questo aspetto è interessante quanto riporta Legambiente, di seguito richiamato:
“Il certificato inquinamento da mercurio e composti dei sedimenti lagunari ha creato difficoltà nella attività di dragaggio a partire dal recepimento della normativa comunitaria sui rifiuti che aveva individuato un apposito codice CER per tali materiali. Successivamente si è supplito con una Ordinanza di Protezione Civile che consentì di considerare tali sedimenti al di fuori della normativa sui rifiuti, con l’obbligo che venissero conferiti all’interno di apposite casse di colmata come è stato fatto per un lungo periodo. Tale indirizzo per le concentrazioni di mercurio e composti era stato confermato dal Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini del Ministero dell’Ambiente del 2007 che pure aveva individuato diverse forme di gestione. Nella giusta convinzione che i sedimenti fossero una risorsa e non rifiuto è stato iniziato un percorso per il miglioramento ambientale dei siti inquinati attraverso la bonifica dei sedimenti, avendo anche il Piano della bonifiche del Friuli Venezia Giulia, come approvato nel 2011 dalla Giunta Regionale, dato indicazioni in tal senso. Oggi, invece, i dragaggi prevedono il conferimento tal quali dei sedimenti inquinati da mercurio e suoi composti in Laguna di Grado e Marano, con la sola precauzione di non provocare il peggioramento dei sedimenti del sito di conferimento e il solo monitoraggio delle acque in prossimità dell’inizio e della fine della realizzazione dell’intervento. Oggi la Laguna ha delle questioni aperte: una inchiesta giudiziaria che non finisce mai, l’elaborazione del Piano di gestione del SIC che non si conclude, la banalizzazione del territorio visto che i dragaggi si continuano a fare con progetti senza alternative perché si continua a voler evitare procedure di VIA”. La normativa non risulta cambiata anzi. Come dice Legambiente, una recente Direttiva Comunitaria, considerato che sostanze altamente idrofobe come il mercurio sono difficilmente rinvenibili in acqua, ha previsto la verifica dello Standard di Qualità Ambientale direttamente sul biota; e in questo senso i risultati ottenuti dalla apposita recente caratterizzazione ambientale su alcuni tipi di pesce della Laguna di Grado e Marano, non sono per niente incoraggianti.
Nell’attesa anche del Piano Morfologico della Laguna e del Piano regionale del Paesaggio (li avremo fra tre anni) non si parla del Piano delle Bonifiche dei siti inquinati del Friuli Venezia Giulia che include gran parte della Laguna di Grado e Marano.
Oggi (UE’), però, è giorno di festa e non è uno scherzo da 1° Aprile. A San Giorgio di Nogaro per la consegna dei lavori di dragaggio del Corno c’era perfino la banda; non è dato sapere se c’erano anche le majorette. Per il mercurio, sostanza persistente, tossica e bio accumulabile ripassate tra 3 anni, forse ASS e ARPA saranno meno distratte e, magari, la UE (Unione Europea) avrà cominciato a bacchettare la nostra Regione come già avvenuto in materia ambientale.
Addì, 29 marzo 2015