Un PD con mille gatte da pelare
È sempre più complessa la situazione del PD regionale. A quasi metà legislatura già cominciano i primi conflitti per la scelta del prossimo Presidente della Regione. E si vedono proprio tutte le criticità che acuiscono non tanto il dibattito interno, pressoché silenziato dalla prepotenza di Serracchiani poco propensa alla discussione democratica interna, bensì dagli appetiti dei sempre più numerosi candidati alla Presidenza.
E sì, in quanto Serracchiani non pensa più di tanto alla sua carriera nazionale stante la perdita di audience ma a una sua ricandidatura in Regione. Eppure fino a non molto tempo fa, sembrava che la sua carriera fosse così tanto scoppiettante da non destare preoccupazione di sorta. Oggi invece deve fare un rapido dietro front se non vuole perdere sacchi e ravi. Però la sua candidatura in Regione non sarà così scontata visto, appunto, che più d'uno aspira a sostituirla nel 2018 specie dopo il recente esito elettorale che neanche in Friuli Venezia Giulia è stato gratificante per il PD.
Come si dice l'appetito vien mangiando e che in politica nulla è scontato nemmeno per una stella come Serracchiani che in breve tempo è assurta al massimo successo prima locale e poi nazionale. Ed è risaputo che, oggi più che mai, i successi in politica con facilità e rapidità imboccano la parabola discendente come fossero stelle cadenti! Il fermento coinvolge più candidature: il vice Presidente che non nasconde la sua ambizione in aperto contrasto con la sua Presidente che sembrerebbe non mantenere fede alla promessa che l'avrebbe avvicendata nella prossima legislatura; l'ex Presidente della Regione nonché già Sindaco di Udine che con un dinamismo giornalistico non indifferente, sembra volersi riproporre, sostenuto dal noto ex deputato Saro, cavalcando il tema dell'autonomia; l'attuale Sindaco di Udine che trovandosi “disoccupato” alla fine del suo mandato (2018) non nasconde il desiderio di concorrere all'ambita candidatura; persino il Presidente del Consiglio regionale spinge per essere della partita, convinto che alla sua quarta legislatura potrebbe coronare la sua esperienza con l'illuminante strategia politica dimostrata, diventando Presidente della Regione essendo l'uomo che tra i vari contendenti potrebbe mediare fra tutti per la sua moderatezza e centralità politica.
Ovviamente dovranno essere stabilite regole per le primarie da sempre considerate strumento democratico dal PD anche se in questi ultimi tempi come ha dichiarato Matteo Renzi non paiono più tanto considerate positivamente. Comunque il tempo disponibile per la nuova candidatura alla presidenza della Regione è tale da poter consentire maggiore conflittualità interna per un partito, il PD, che a vari livelli sembra aver perso la bussola tralasciando la ricerca di nuove progettualità per la difesa e il rilancio della nostra Regione! Di sicuro con Serracchiani e con il persistere dei conflitti interni al partito, non sarà facile trovare soluzione ai tanti problemi aperti. Nel frattempo, nel centro destra, vista la forte crescita elettorale della Lega, sono iniziate le manovre alla ricerca dell'unità perduta, condizione indispensabile per riconquistare la Regione.
Addì, 29 giugno 2015