LA PROPAGANDA NON DÀ CRESCITA
Continua imperterrita l'offerta di benefici di ogni genere da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da alcuni giorni promette di tutto e di più, dall'esenzione del pagamento IMU e TASI a tutti i proprietari di prima casa, all'assegno ai Sindaci dei Comuni per compensarli del mancato introito della tassa sulla casa, alla riduzione della tassazione alle imprese e così via dicendo. Bisogna riconoscere che questi annunci sono veramente sbalorditivi e che, se fossero promesse che si concretizzerebbero, consentirebbero una svolta per infondere fiducia e serenità ai cittadini con la conseguente ripresa dei consumi.
Oltretutto il PIL riprenderebbe con maggior vigore a crescere grazie alla riduzione della tassazione alle imprese che aumenterebbero la produttività e diventerebbero più competitive. A tutto ciò, non possiamo sottacere l'impeto che viene dato alle riforme da parte del Governo per rendere il Paese moderno recuperando quella efficienza andata perduta per il nulla di fatto da parte dei governi che si sono avvicendati negli ultimi venti o forse anche trentanni. E fino ad ora, sono state varate le riforme del lavoro, della pubblica amministrazione, della scuola, della legge elettorale e da ultimo quella del Senato, pur nella fase di discussione finale.
Riforme che con sapienza e cura maniacale vengono propagandate come la panacea di tutti i mali, propedeutiche al rilancio dell'economia e che hanno finalmente messo l'Italia fra i Paesi più lungimiranti per le scelte politiche innovative fatte. Quindi apparentemente tutto dovrebbe funzionare al meglio. Ma se guardiamo la realtà quotidiana non possiamo non accorgerci che le promesse governative destano più di qualche preoccupazione sia sul versante dell'esistenza di effettive coperture finanziarie per dare credibilità e sostanza al taglio delle tasse sia della bontà delle riforme che allo stato attuale hanno, in verità, creato più disfunzioni che l'efficienza tanto propagandata.
Se poi si valuta l'idea di nuova governance che il Governo nazionale vuole dare alle nostre istituzioni, bisogna preoccuparsi dell'alto rischio di perdita di democrazia e di sovranità degli elettori che, ad esempio, con l'attuale legge elettorale (l'Italicum), andranno a perdere. C'è da augurarsi che nei prossimi due mesi ci sia un cambio sostanziale di passo da parte del Governo e del Parlamento per recuperare verità e serietà. Diversamente ci si infilerebbe in un tunnel buio senza possibilità di ritorno alla normalità democratica!
Addì, 08 settembre 2015